Lamborghini: che cosa si prova a fare un giro a Spa? [Video]

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In occasione della 24 Ore di Spa Francorchamps abbiamo provato sulla nostra pelle che cosa significhi affrontare il leggendario tracciato a bordo di una Lamborghini Supertrofeo
27 agosto 2019

L'occasione è stata davvero più unica che rara. Grazie a Lamborghini Squadra Corse abbiamo avuto la chance di salire a bordo di una vera auto da competizione con al volante Giorgio Sanna, capo del settore motorsport e pilota della Casa del Toro.

Il circuito di Spa Francorchamps non ha certo bisogno di presentazioni, specialmente quando si parla di Eau Rouge-Raidillon che, dal vivo, fa tutt'altro effetto; ma cosa si prova a bordo? Quali sono gli aspetti che ci hanno colpito maggiormente? Come comparare realtà e simulatori di guida odierni?

Il V10 vi avvolge a 360 gradi

Il primo step è entrare a bordo dell'abitacolo e, fin da subito, ci si rende conto di penetrare in un universo totalmente diverso rispetto a qualsiasi auto estrema omologata per la strada. 

Scarna e minimalista, la Lamborghini Supertrofeo è nuda e dominata dal roll-bar, imposto ovviamente dal regolamento. Ancorati al sedile del passeggero (appositamente installato per questa occasione) dalle cinture a sei punti, si è compressi in uno spazio minimale anche se, per fortuna, non siamo troppo alti e siamo abbastanza in forma per definire la sistemazione "abbastanza comoda".

Giorgio Sanna accende il motore e inizia a percorrere la corsia box verso l'uscita. Da quel momento si percepisce la mancanza di materiale fonoassorbente e si apprezza il sound del V10 ai bassi regimi che vi avvolge partendo dalla vostra nuca: siamo solo all'inizio.

Eccoci all'uscita della pit lane: siamo pronti per fare un giro veloce a Spa Francorchamps mentre, sotto il casco, probabilmente Giorgio è pronto a divertirsi.

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Eccoci a bordo della Lamborghini Huracan Supertrofeo con al volante Giorgio Sanna
Eccoci a bordo della Lamborghini Huracan Supertrofeo con al volante Giorgio Sanna

Eau Rouge - Raidillon

Catapultati in pista ci troviamo subito di fronte la mitica Eau Rouge - Raidillon che, dal vivo e a bordo della Supertrofeo, assomiglia più ad una montagna che ad una curva. 

Mirko Bortolotti, pilota professionista del team GRT Grasser, ci aveva rivelato che solo i migliori piloti riescono a farla "in pieno" a bordo di una GT3 ma, essendo la lamborghini Supertrofeo più prestante sul dritto grazie ai suoi 620 CV (la potenza del motore non è soggetta a limitazioni come invece avviene nei campionati GT3) e usufruendo di un'aerodinamica meno raffinata, Giorgio Sanna alza il piede e non esagera.

Discrete le forze G e le compressioni a cui si è sottoposti, impressionante la rigidità della vettura e, infine, spaventoso lo scollinamento a velocità più che sostenuta, chissà quanto dev'essere difficile affrontare questa curva in notturna, magari con la pioggia.

Realtà vs simulatore

Avendo passato tanto tempo sui simulatori di guida conosciamo perfettamente il circuito e capiamo facilmente che Giorgio in realtà sta quasi passeggiando. Facile a dirsi eppure il nostro corpo è di tutt'altro avviso, specialmente il nostro collo, decisamente non abituato a queste forze.

L'aspetto che ci ha più impressionato è sicuramente la frenata della Supertrofeo: in due staccate più incisive abbiamo realmente toccato con mano una buona parte della forza frenante della vettura ed il successivo trail braking del pilota: per un appassionato davvero oro colato, per il nostro fisico non allenato un po' meno.

La Supetrofeo è una vettura molto prestante ma adatta anche ai gentlemen drivers. Sul simulatore Assetto Corsa Competizione è il vostro punto di partenza nella carriera
La Supetrofeo è una vettura molto prestante ma adatta anche ai gentlemen drivers. Sul simulatore Assetto Corsa Competizione è il vostro punto di partenza nella carriera

 

La macchina non mette a disagio anzi, in mano ad un pilota professionista sembra quasi facile. Il V10 ad alti regimi urla che è un piacere e le cambiate assomigliano a delle fucilate; pur essendo dei semplici passeggeri riuscivamo a percepire il comportamento della Huracan, sicuramente un'ottima base per i gentleman drivers che desiderano entrare nel mondo del motorsport.

Al tempo stesso però la nostra esperienza diretta avvalla la nostra tesi che afferma che un pilota reale molto difficilmente riuscirà ad essere veloce anche sui simulatori commerciali odierni. L'assenza delle forze su questi software, un aspetto fondamentale nella guida reale, crea un grosso deficit a chi è abituato a percepire ogni minimo scossone sul proprio corpo, rendendo così "strozzata" l'esperienza virtuale.

In conclusione

Scesi dalla vettura (con tanto di classica "toccatina" con il casco al roll-bar) siamo davveri galvanizzati, tant'è che chiediamo a Francesco Colla, responsabile comunicazione in Lamborghini Motorsport, se è possibile fare un secondo giro.

Purtroppo non si può fare, del resto ci troviamo alla 24 Ore di Spa Francorchamps e le tempistiche sono molto strette in circuito. Dispiaciuti ma al tempo stesso grati di aver avuto una sola occasione di vivere queste emozioni ci arrendiamo alla realtà e, ringranziando Lamborghini Squadra Corse, torniamo a sognare grazie ai simulatori di guida. 

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