L'evento di presentazione alla stampa internazionale delle nuove tecniche di utilizzo e realizzazione della fibra di carbonio, che debutteranno sull'ormai imminente erede della Murcielago, sono state lo scenario perfetto per toccare con mano un manichino definitivo della nuova Lamborghini Aventador.
PUNTI DI VISTA
Recentemente mostrato in alcune
immagini ufficiali distribuite dall'azienda di Sant'Agata l'esemplare dell'Aventador privato degli organi "secondari" rappresenta un perfetto punto di vista dell'evoluzione tecnica e concettuale che ha portato alla realizzazione del nuovo modello.
COSI' SOLO LEI
La riduzione delle masse, infatti, è la chiave di progetto attorno alla quale si è sviluppato il progetto del motore, del cambio, della trazione integrale ma soprattutto della scocca in carbonio, che rappresenta qualcosa di veramente unico nel panorama automobilistico attuale. Monoscocca, realizzato per mezzo di tecnologie brevettate Lamborghini, il telaio della nuova Aventador richiede 130 ore di lavoro per essere costruito utilizzando sofisticatissime tecniche produttive. Il risultato è una struttura che pesa appena 147.5 kg e con un cofficiente di rigidità torsionale pari a 35.000 Nm/°, equivalente ad un miglioramento del 150% rispetto alla Murcielago.
ALLUMINIO PER I TELAI
Non è tutto: la scocca è più sicura ma allo stesso tempo è anche in grado di razionalizzare lo schema costruttivo della vettura, che ora si componone di tre elementi: monoscocca ai quali vengono imbullonati telaio posteriore ed anteriore. Il materiale utilizzato per la realizzazione dei telai è l'alluminio, che è stato preferito al carbonio per ragioni di semplicità costruttiva, di riparabilità oltre che resistenza al calore, in particolar modo nella zona posteriore.
SEMPLICE E RAZIONALE
Senza considerare la complessità costruttiva della scocca, la Aventador appare realmente molto semplice, leggera e con tutti i requisiti in ordine per risultare molto efficace: i tecnici Lamborghini, infatti, si sono potuti permettere sospensioni push-rod di derivazione F1 oltre che il posizionamento molto in basso del baricentro, grazie anche alla progettazione dal foglio bianco del propulsore.
700 CV
V12 aspirato, siglato L539, a V di 60° con una potenza di 700 CV a 8.250 giri e 690 Nm di coppia massima a 5.500 giri, la nuova unità propulsiva attorno alla quale è stata costruita la vettura esprime valori concettuali del tutto simili a quelli del resto della vettura: è leggero, appena 235 kg grazie anche all'uso di leghe di alluminio e silicio, ed è molto compatto visti gli 848 mm di larghezza - collettori compresi - 665 mm d'altezza e 784 mm lunghezza.
CAMBIO LEGGERISSIMO
Della "stessa famiglia" anche il cambio. Siglato ISR il nuovo "robotizzato" pesa appena 79 kg e promette tempi di cambiata ridottissimi. Per il conseguimento di innesti molto veloci delle marce è stata adottata una costruzione particolare del cambio, denominata Independent Shifting Rods. Invece di avvenire in modo consecutivo, come nel caso di un cambio tradizionale, il Lamborghini ISR esegue le operazioni di cambiata quasi simultaneamente: mentre una delle aste di comando disinnesta la marcia attiva, l'altra asta può già innestare la marcia successiva.
PUSH ROD
Nelle immagini che abbiamo scattato sono ben visibili i cinematismi delle sospensioni push-rod, ispirate senza mezzi termini alle monoposto di F1. Il motore non ha, principalmente per problematiche di confort e di complessità costruttiva, funzioni strutturali come nel caso delle monoposto della massima serie. Anche davanti le sospensioni non lavorano sulla scocca in carbonio ma sul telaio metallico in alluminio scomponibile.
19 E 20
Davvero generoso l'impianto frenante carboceramico celato dietro alle gigantesche ruote da 19 e 20 pollici, gommate Pirelli P-Zero 255/35ZR19 davanti e 335/30ZR20 dietro.