La VW ID.3 arriva in Italia e costa 37K a listino: tanto rivoluzionaria quanto bella ed ecologica? [analisi design]

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Il primo modello di auto elettrica VW su base MEB, una vera pietra miliare per l’industria non solo tedesca, è pronta ad aprire il filone rivoluzionario degli EV “per tutti” al posto delle auto termiche anche in segmenti popolari. Scopriamo i dettagli di stile
28 maggio 2020

Punti chiave

La nuova VW ID.3 sarà in concessionaria e sulle strade italiane già con l’inizio dell’estate. Il suo listino prezzi apre con la ricca versione di debutto a 37mila euro circa, ma presto si estenderà a più varianti. VW ha messo davvero molto impegno per la sua prima ID, anche se ne parliamo da molto tempo e l’abbiamo più volte vista in dettaglio a livello statico, il suo debutto effettivo sul mercato nell’estate 2020 è una vera pietra miliare. Per la Casa tedesca e forse per tutta la mobilità elettrica europea. Di certo per gli stabilimenti e per gran parte della filiera automotive connessa nel grande gruppo VW.

Non sappiamo se sarà davvero come il longevo e globale VW Maggiolino, come vuole nelle intenzioni, ma a giudicare da come ce la raccontano in Germania anche adesso, in Fase2, ci tengono tanto gli uomini della Casa. Dietro allo stile, ai materiali, agli spazi e ai comandi della ID.3 ci sono scelte che potranno influenzare molte altre vetture elettriche di marchio sia VW, Audi, Skoda e Seat, ma anche altri. Li scopriamo ascoltando le parole di Klaus Bischoff, responsabile del design del gruppo Volkswagen.

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Stile simpatico

Sembra così semplice a vederla la prima volta, eppure ci sono parecchi studi dietro alle forme della rivoluzionaria ID.3. Come fu per il Maggiolino hanno voluto farla simpatica i tedeschi e ci sono riusciti abbastanza, secondo noi. Anche perché la vettura dal vivo risulta ordinata, come una tedesca, ma personale, nonostante linee base semplici. Compatta? È grande circa come una Golf, ma con molta più abitabilità. Grande? Nemmeno, perché i volumi appariscenti in altezza e larghezza sono niente rispetto a un SUV. In breve non sembrerà per nulla futurista, come spiega Bischoff: “La strada è questa. Una nuova formula di linguaggio stilistico che si applicherà a parecchi modelli di auto elettrica Volkswagen”. Sia fuori sia per gli interni. Qualcuno l’accusa anche di essere troppo “normale” la ID.3 ma sotto sotto, per il primo modello MEB targato VW, non ci aspetteremmo nulla diverso, come invece pretendiamo per altri marchi del gruppo.

Diversa dentro

Le nuove proporzioni scelte in dettaglio step by step, con quei nuovi spazi dentro vuoti da saturare come meglio si crede, potranno piacere abituandosi. Se il mercato le darà il ruolo che pretende, se anche le famiglie la sceglieranno, perché è più pratica e capiente di una Golf. A differenza di una termica ci sono meno vincoli progettuali ricorda Bischoff, per assenza di motore sotto il cofano e distribuzione di carburante. Con le batterie posizionate sul fondo e la propulsione al posteriore. Il pianale MEB permette così alle ID di avere doti uniche nello spazio interno, rispetto a tutte le altre VW. Una praticità di carico e abitabilità con più libertà di movimento per gli arti. Il senso di libertà maggiore è stato ricercato anche aumentando le superfici in vetro, rivolte al mondo esterno contando che essendo meno impegnativa e rumorosa di altre vetture, la ID può ampliare gli orizzonti.

Gli interni della VW ID.3 sono in effetti abbastanza semplici, alcuni già li criticano per la “plasticosità” pur non avendoli toccati. Di certo sono spazi diversi dalle auto di un tempo, quelle dove c’erano autoradio e comandi legati ai vari HW da gestire. Si potevano anche sostituire per avere nuove funzioni e cambiare quindi il look spesso. L’interfaccia utente di un auto cambiava parecchio con gli allestimenti e i facelift di annata. Sulle ID l’aspetto fisico di design e la gestione dello stessa strumentazione o dell’Infotainment, non mutano. Cambierà parecchio il SW e quindi le App, con upgrade molto vari nei contenuti a display, ma non il look della vettura a cui ci si abituerà.

Pochi fronzoli

Sono tre gli allestimenti (Base, Plus e Max) e relativamente pochi gli optional, inclusi nei pacchetti acquistabili con la prima ID. Sei i colori per gli esterni, molto curati per generare l’effetto novità voluto. Rimarranno impressi nell’immaginario insieme al debutto di questa vettura, specialmente l’azzurro e il bianco. Anche dentro impronta simpatica e semplice: due i toni da abbinare, con elementi a scelta chiari o scuri per i molti inserti presenti a vivacizzare la ID.3. La personalizzazione forte arriva con il pacchetto opzionale e le modanature, anche vivaci (es. arancio) da scegliere insieme a varianti di illuminazione come sulle vetture premium. Una ID.3 sportiva? Non certo con sigla GTI, che resta per VW Golf (link) ma in futuro avremo delle ID con look sportiveggiante.

Produzione vegana

La prima auto elettrica di massa, per i tedeschi, deve essere sostenibile nella produzione. Buona parte della componentistica ID.3 è riciclabile, anche se non il 100%. Di certo l’auto è “vegan” nel senso che non vi sono utilizzi di parti derivanti da animali (gli interni in pelle ci saranno ancora, ma su altre elettriche del gruppo). Lo stesso ciclo produttivo, specifico e diverso da quello delle auto termiche VW, è neutro per le emissioni di anidride carbonica. Per l’aspetto delle batterie invece, da Wolfsburg assicurano che la Volkswagen ha programmi seri per dare “seconda vita” alle batterie dei propri EV. Soluzioni di cui ci metteranno a conoscenza prossimamente.

Infine, il lato più bello della ID.3. Papà Bischoff risponde che sono tutti i belli, ma a lui piace particolarmente il frontale, con quella impronta orizzontale. Vogliono divenire iconici con queste forme, che sono anche una firma VW per le elettriche (in arrivo ID.4 e poi una Wagon). Ci riusciranno? Per il momento con le prime uscite puntano anche all'aiuto di colori impattanti e dedicati, come visibile in gallery, poi avremo diverse tinte personalizzabili per i clienti, dopo le First edition di questa estate.

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