Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Le app sullo smartphone, alcune delle quali potrebbero sembrare innocue, in realtà potrebbero avere una funzione non troppo nascosta: ne sono l'esempio ife360 per il monitoraggio familiare, MyRadar per le previsioni meteorologiche o GasBuddy per trovare benzina economica, app che possono raccogliere dati sulla tua guida.
Queste app spesso includono funzionalità opzionali per analizzare il comportamento di guida, offrendo feedback sulla sicurezza e sul consumo di carburante. Questi dati sono poi utilizzati da broker di dati per creare punteggi di guida, che vengono poi venduti alle compagnie di assicurazione.
Molto spesso, il consenso per utilizzare questi dati in relazione alle tariffe assicurative viene camuffato da termini contrattuali generici che molti utenti accettano senza leggere attentamente. Questo solleva preoccupazioni significative sulla privacy e sulla trasparenza nel modo in cui i dati sono raccolti e utilizzati.
Anche le auto moderne, equipaggiate con connessione internet, possono raccogliere e trasmettere dati ai produttori automobilistici, che possono poi venderli a terzi, come dimostra il caso di General Motors con LexisNexis. Questa pratica di raccolta dati, spesso sconosciuta agli automobilisti, rappresenta un altro livello di sorveglianza che molti potrebbero non apprezzare.