La UE apre ai carburanti alternativi

La UE apre ai carburanti alternativi
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Semaforo verde da parte dei ministri dei Trasporti
10 dicembre 2021

Non c'è solo l'elettrico, almeno nel breve e medio periodo: l'uscita dalla dipendenza fossile può essere perseguito anche ricorrendo ai cosiddetti carburanti alternativi, di produzione biologica o sintetica, che garantiscono un'immediata ed importante riduzione di emissioni di CO2 senza però imporre un passaggio tassativo a propulsori elettrici.

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Insomma, una modalità per preservare l'uso dei motori a combustione interna, almeno per un tempo ragionevole, in attesa che la transizione all'elettrico sia effettivamente disponibile per tutti; una possibilità in larga parte richiesta anche dalle stesse Case automobilistiche, che a vario titolo negli ultimi tempi hanno espresso dubbi, se non proprio critiche aperte, sulla road map stilata dalla Politica rispetto la mobilità a zero emissioni.

I ministri dei Trasporti dell'Unione, come informa una nota dell'Ansa, hanno espresso il proprio "sostegno alle proposte per aumentare la produzione e l'utilizzo dei carburanti sostenibili alternativi", fondamentali per "ridurre le emissioni nel medio e lungo periodo".

Un concetto ribadito anche da Adina Valean, la commissaria europea ai Trasporti, che ha sottolineato i "rapidi progressi" registrati su questo fascicolo "a livello europeo" ed espresso la sua personale soddisfazione per la condivisione da parte dei ministri della valutazione della Commissione Europea sul regolamento dei combustibili alternativi e la relativa infrastruttura, oltre che sulla "necessità di prevedere obiettivi vincolanti".

La commissaria ha infine auspicato una rapida adozione dell'orientamento generale, che trasmetta "un segnale positivo a imprese e cittadini".

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