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Il signor Mu (che ha chiesto di non essere citato col suo vero nome) vive a Shanghai, la città più evoluta per quel che riguarda le auto elettriche, la guida autonoma e in generale l'high tech. Convinto dal fatto che le nuove immatricolazioni in quella città sono molto più facili se compri un'auto a batterie, ha acquistato una WM Motor EX EV elettrica nel 2022. La sua storia, riportata da Bloomberg, è kafkiana. Prima di tutto vi chiederete che cosa diavolo è WM Motors, ebbene eccola qui al Salone di Guangzhou del 2018 dove è chiamata anche Weltmeister.
Come molte altre auto in Cina la Weltmeister EX5 è un'auto connessa per quanto riguarda i servizi di infotainment e navigazione ma nel 2023 ecco un problema: la WM Motor, come molte altre neonate aziende di auto elettriche in Cina, fallisce per bancarotta. Non è un caso isolato, si calcola che nel 2018-2019 fossero oltre 500 i brand cinesi nuovi e vecchi, ora sono meno di 200, molte delle cosiddette startup che hanno potuto approfittare dei generosi aiuti di Stato sono fallite.
E al signor Mu cosa è successo? Semplice, la sua auto sta collassando: secondo il suo racconto, l'apertura via Bluetooth con lo smartphone non funziona più, il sistema infotelematico è muto, le mappe non si aggiornano più e lo streaming video è discontinuo.
"È una vera noia usare quest'auto, niente musica, niente video o notizie, le mappe diventano oscurate, l'auto in è è silenziosa ed efficiente, ma adesso è un semplice mezzo di trasporto molto basico".
Il problema incontrato dal signor Mu sembra non essere isolato per le auto costruite da piccole aziende nate fra il 2010 e il 2020, in realtà non proprio piccole e spesso partecipate da grandi brand come Baidu e Tencent, ma rapidamente chiuse o messe in stand by quando sono venuti a mancare gli incentivi. È questo anche il caso di Hozon e Jiyue Auto; tutte questi brand non aggiornano più i sistemi di bordo ed è quasi impossibile trovare i ricambi, con i proprietari infuriati. I numeri sono così alti che hanno visto nascere dei piccoli network di hacker non autorizzati che installano software pirata per ripristinare almeno le funzioni di base.
"Le auto non sono degli smartphone, che hanno un'aspettativa di vita di due o tre anni, dovrebbero garantire di essere aggiornate almeno per 5 anni - afferma Yang Jifeng, ex vicepresidente AI di Great Wall Motor. “Garantire funzionalità basilari come le chiavi Bluetooth e i sistemi di bordo dovrebbe essere un obbligo minimo”. Benvenuto in Italia, signor Yang, dove l'età media delle auto è di 15 anni, eppure funzionano. Il problema non riguarda solo la tecnologia. Alcune compagnie assicurative cinesi, vista la non funzionalità di certi sistemi, stanno aumentando i premi o rifiutando del tutto la copertura RC, lasciando i proprietari con veicoli inutilizzabili e senza valore. Per i clienti il rischio di ritrovarsi con un’auto “spenta” sta favorendo i marchi più solidi e con la reputazione più alta, ma tutto dipende dagli aggiornamenti e da quanto il costruttore decide di implementare una obsolescenza programmata nei modelli più vecchi, proprio come succede con gli smartphone. Ma forse un'auto basata totalmente sul software non è poi un'idea così buona. Per parte sua, il signor Mu ha detto che "La prossima volta sceglierò un brandi più affermato". Nel frattempo, anche se più costosa da gestire, usa la sua Buick, che non sarà smart come la WM EX5, ma almeno è sicuro di trovare i ricambi e la radio funziona.