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Quest’anno, a breve distanza dell’edizione 2021 che ha segnato la ripartenza del Concorso, abbiamo assistito a una serie di piccole correzioni utili a rendere più moderna e coerente ai tempi che cambiano la manifestazione internazionale di Cernobbio.
Il tema di fondo resta la splendida cornice amata da tutti, popolata di alcune tra le più belle, talvolta vecchie talvolta inedite, certo rare e molto costose, auto esistenti. Se della pura “gara” e dei risultati, con tanto di commento e video per alcune auto vincitrici (Coppa d’oro e Best Show) leggete a parte, qui invece il nostro solito elenco informale per una Top10 a insindacabile giudizio di chi segue da oltre 10 anni la manifestazione sul lago, pur senza la qualifica di super-giurato.
In primis, complimenti alla Casa che investe e gestisce bene il Concorso nato nel 1929, in modo efficiente per ogni ospite. Capace di portare ancora decine di gioielli milionari da noi in Italia, oggi (non è scontato) ma anche di “abbassare le ali” sotto alcuni aspetti aprendo a Villa Erba uno spazio fruibile per molti che non siano parte dell’élite collezionistica.
Dovute e apprezzate anche le anteprime “special” portate sul lago (M4 CSL e M RR50 moto) sebbene ci si potesse attendere anche qualcosa “di più” per Vde, come fu in passato. Passando alle auto, invece, è molto parziale citarne solo dieci (in ordine alfabetico).
ALFA ROMEO 6C 2500 SS Villa D’Este. La vettura milanese a sei cilindri, esemplare coupé Touring del 1950, ha vinto in passato qui e non può non raccogliere apprezzamenti anche se oggi “non era il suo turno”.
BMW 327/28 SPORT-KABRIOLETT. La bella vettura aperta del 1938, sei cilindri 1970cc meno maestosa di certe rivali, è sempre un’icona della produzione della Casa.
BMW iX M60. La prima M elettrica, esagerata nella potenza (619CV) ma non cattiva nelle forme e nei volumi, apre un filone.
BMW M1 coupé. La E26 in questione, con il sei cilindri 3.5, ha messo insieme contenuti del reparto M bavarese e di alcune fonti italiane (Lambo e Giugiaro).
DE TOMASO P72. Tra le concept car di quest'anno, l’opera milionaria “messa” insieme tra Germania e anche un po’ Italia (elementi di carbonio e cambio) merita per lo stile che richiama il passato e la ricchezza dei dettagli.
FERRARI 250 GT Zagato. Non servono commenti alla vettura del 1956 con motore V12, è premiata dal pensiero di chiunque la possa toccare da vicino apprezzandola.
FERRARI 365 P Berlinetta Speciale tre posti. Esemplare unico e particolarissimo, di cui tutti hanno parlato negli anni e che qualcuno ha potuto anche vedere dal vivo a VdE 2022. Il V12 4.4 nello strano formato voluto anche dall’Avvocato (ne leggete qui).
FERRARI 400 SUPERAMERICA Aerodinamica. Altra Rossa con il V12 che, grazie a BMW che ha concesso una Classe D aperta proprio al Cavallino per i 75 anni, raccoglie il nostro (e non solo) super-apprezzamento per il lavoro di Pininfarina del 1964.
MERCEDES-BENZ 500 K. Nel 1935 quest’auto esprimeva tanto della potenzialità tedesca nell’auto con l’otto cilindri 5.0 in linea supportato dal compressore. L’esemplare esposto fu tra quelli presi dai russi venuti in Germania per combattere i nazisti, con la fine della seconda guerra mondiale. L’opera di restauro è stata completata in oltre 20 anni.
SCG 004CS. La Glickenhaus, che arriva dagli USA, è davvero particole come auto “da corsa e da strada” almeno da noi in Europa. Non certo futurista ma con quel motorone GM V8 da 850CV e un sapore di certi dettagli che porta nei “concept” del presente il motorsport a misura d’uomo da noi pensionato con il nuovo secolo.