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Roma volta pagina: chiusa l'esperienza di Virginia Raggi e dopo la vittoria al ballottaggio di Roberto Gualtieri, sono tutti i cittadini della Capitale ad aspettare che alle promesse seguano i fatti, soprattutto nel campo della mobilità.
E il neo-sindaco non pare certo tirarsi indietro davanti al problema, anzi: il suo programma punta ad una città più innovativa e sostenibile anche per quanto riguarda il trasporto pubblico.
Il modello ispiratore è quello SaaS, acronimo palindromo in luogo di “Mobility as a Service”, che punta all'innovazione tecnologica al servizio dei cittadini: in soldoni, per chi vive all'ombra del Colosseo significa dare nuove energie alla municipalizzata Atac semi-agonizzante e perseguitata dalla maledizione dei “bus che prendono fuoco“ e nel contempo puntare a servizi di intermodalità finalmente efficienti.
In campagna elettorale, Gualtieri ha espresso concetti chiari: «Nei primi cento giorni di mandato presenteremo almeno venti atti per attuare il piano sulla mobilità, che avrà scadenze annuali e verificabili»: come detto, il primo tassello dovrebbe riguardare la governance integrata del sistema, con partnership tra Astral e Cotral, puntando a riorganizzare il traffico in maniera sostenibile e integrata con tutte le modalità di spostamento.
Il focus, ovviamente, riguarda la società che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale, in superficie e sotterraneo: «Abbiamo l'obiettivo - continua Gualtieri - di rendere Atac un volano di sviluppo della città. Le stazioni di metropolitana saranno trasformate in hub dell’intermodalità, mentre taxi e servizio Ncc avranno un nuovo ruolo come componenti fondamentali del sistema cittadino».
Di buone intenzioni i romani negli anni passati ne hanno sentite fin troppe, e non a caso la delusione verso la politica si è espressa con la grande disaffezione al voto amministrativo: compito di Gualtieri sarà anche quello di riavvicinare le persone al Campidoglio, facendole arrivare magari a bordo di bus efficienti e non a rischio di incendio.