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Come saranno fatte, fuori ma soprattutto dentro, le nuove auto di seconda generazione nativa elettrica? Modelli popolari in fine anni Venti e oltre, su cui i tedeschi di Audi ci svelano qualcosa, di cui sono certi: radicale digitalizzazione, collegamento in rete e forme molto diverse dal passato, per fare cose molto diverse in abitacolo.
I designer si dicono eccitati dal periodo storico. Prima era spesso il motore, con quanto lo seguiva, a condizionare il design con l’immancabile tunnel centrale. Con gli elettrici messi in corrispondenza degli assali, meno ingombri e più fantasia. Invece del serbatoio una batteria nella zona del sottoscocca, consente anch’essa più volumi utili in abitacolo. Se poi davvero arriva la guida autonoma, volante e pedali non sono indispensabili, almeno in certi momenti.
Le Case auto e i designer Audi in particolare, si domandano se fare auto con nuovi spazi dedicati a lavoro, lettura, sonno oppure altro. Dipende anche dall‘uso certo, ma pur rimandendo nei canoni (percorrenze elevate, solo città, svago o sport) con l’elettrico connesso cambia tutto. L’abitacolo delle future Audi rifletterà le esigenze personali, con abitabilità inimmaginabile, se il conducente potrà “disinteressarsi“ della gestione della vettura.
Gli strumenti digitali e la realtà virtuale hanno accelerato il processo di sviluppo soppiantando i modelli d’argilla e consentendo la cooperazione interdisciplinare tra i diversi team. La visualizzazione 3D consente di affinare i progetti come mai prima e così, nella definizione del design Audi, 450 professionisti di 25 Nazioni sono impegnati su idee creative. Il Design Centre di Ingolstadt vede grandi schermi a LED nelle immediate vicinanze dei tavoli di modellatura, per il confronto diretto fra modelli 3D e concept fisici.
Prima che i concept giungano alla produzione, devono affermarsi all’interno dell’Azienda in un contesto di “concorrenza”. I collaboratori vengono trasferiti per diversi mesi in sedi diverse, sfidandosi ma per tutti oggi è chiara una cosa: la definizione delle linee interne ed esterne riveste pari importanza, ma in futuro lo sviluppo si muoverà dall’abitacolo verso la carrozzeria.
Grazie a tre inedite show car di cui qui vediamo le primissime immagini, denominate rispettivamente Audi skysphere, Audi grandsphere e Audi urbansphere, nei prossimi dieci mesi Audi anticiperà gli stilemi dei futuri modelli dei quattro anelli.
I tre concept di design sono accomunati dalla straordinaria libertà stilistica permessa dalla propulsione elettrica e dalla guida autonoma di Livello 4 nonché dalla stretta collaborazione nella definizione delle forme tra gli Audi Design Center di Ingolstadt, Malibu e Pechino.
La Audi grandsphere, in particolare è quella di cui sappiamo qualcosa in più: costituisce un’avanguardistica interpretazione della mobilità nel segmento di lusso nonché il primo esempio di sviluppo stilistico dall’interno verso l’esterno, definendo in primis le linee e le caratteristiche dell’abitacolo in funzione delle esigenze degli utenti e, solo in un secondo momento, il design della carrozzeria.
Audi grandsphere anticipa una Sportback (berlina coupé) full electric di segmento D dall’abitabilità e modularità degli interni incomparabili rispetto ai modelli tradizionali.