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Ne parliamo da tempo e la vediamo anche nelle molte dimostrazioni, in ambito limitato, è la rivoluzione del 5G per la mobilità. Oggettivamente vicina dal punto di vista tecnologico, con benefici sul fronte della sicurezza ma anche qualche incertezza sul tema della gestione dati. Per rendere concreta fuori da Saloni e aree dimostrative connesse questa svolta digitale però, è imprescindibile un piano che trasformi radicalmente il nostro patrimonio infrastrutturale, rendendolo connesso e sicuro.
Senza questo passaggio che è sia industriale sia politico - regolamentare, si rischierà di non sfruttare la svolta tecnologica. I fondi previsti da Next Generation EU, offrono un’occasione per ridurre il gap infrastrutturale italiano, se colti nel modo migliore. Sono in sintesi questi gli elementi rilevanti emersi dall’ultimo #FORUMAutoMotive, con focus proprio sulla connettività dei veicoli.
Lo stesso promotore di FORUMAutoMotive, Pierluigi Bonora, punta in questa occasione a fare chiarezza con i molti ospiti sul tema 5G e nella nostra video-intervista, facciamo spiegare alcuni elementi base non sempre noti a tutti da Alma Fazzolari di Assotelecomunicazioni. In Italia mancano grossi investimenti per essere al passo, ma anche una certezza delle regole sovranazionali a lungo termine, per poter pensare ad ampie zone con presenza di 5G. Quella presenza utile ai monti sistemi di aiuto alla guida. Serve poi che siano "alla pari" le cosiddette machines connesse e presenti nei veicoli, per non creare disparità nocive. Insomma, non è un passo facile quello del 5G, pur se di grande utilità e occorre cooperazione su più fronti.
2026. Abbiamo poi un vincolo esterno, sul termine discusso con Assotelecomunicazioni per il 5G sulle strade italiane. Quella data è subordinata al rispetto del rilascio (ovvero della "liberazione") per la banda 700Mhz entro il 30/06/2022 da parte degli enti televisivi. Il disciplinare di gara prevede la copertura delle principali direttrici di trasporto Nazionale entro 42 mesi dalla disponibilità delle frequenze da parte degli Operatori. La data prevista è a partire dal 01/07/2022, da qui il motivo per cui a oggi la data di prevista copertura delle principali direttrici di trasporto è il 31/12/2026. Qualora gli enti televisivi non libereranno le frequenze entro il 30/06/2022, slitterà la data del 31/12/2026.
Nello specifico poi sulla connettività 5G e relativi servizi ci sono un po' tutti. Anche gommisti premium come Michelin, che si muove su tre livelli di mobilità connessa, attraverso: sistemi di radiofrequenza negli pneumatici (consentono la tracciabilità e dialogano con altri sistemi del veicolo) dispositivi presenti in pneumatici sportivi (sensori che comunicano al pilota informazioni sulla prestazione) infine, un servizio per le flotte (per ottimizzare i carichi, il consumo di carburante e molto altro).
Lo stesso colosso del web Google Italia ricorda che l’arrivo del 5G renderà più fruibili molte informazioni e aiuterà a comprendere meglio le esigenze del cliente. Se però le strade continueranno a essere quelle che percorriamo quotidianamente, la svolta dovrà attendere. Altro tema la gestione dell’enorme mole di dati che questa tecnologia genererà. In Europa abbiamo una regolamentazione più stringente in tema di privacy che altrove.
Da Bosch, confermano la crescita esponenziale sul fronte della tecnologia e della sicurezza. Il ciclo del valore dell’auto grazie all’intelligenza artificiale è destinato a cambiare in virtù della mole di dati legati all’utilizzo del bene da parte del cliente. Ciò genererà prodotti più confacenti alle sue esigenze.
"La connettività è un elemento imprescindibile anche a bordo dell’auto. Consente di aumentare la sicurezza sulle strade, grazie alla diagnostica o ad esempio in caso di incidente. Guardando al prossimo futuro un problema riguarderà la convivenza tra veicoli connessi e quelli più anziani. La realizzazione di infrastrutture tecnologicamente adeguate non può che precedere il mercato", ha osservato Michele Crisci, Presidente di Volvo Cars Italia.
Un esempio di applicazione concreta del 5G lo ha portato Scania, prima tra i costruttori di veicoli industriali a testare la tecnologia. “Il 5G permetterà la guida remota e consentirà anche nei processi produttivi una svolta decisiva – spiegano da Italscania - in Italia ci sono oltre 20mila veicoli Scania che percorrono le strade e ciò consente di monitorare da remoto la diagnostica di bordo e di intervenire tempestivamente a supporto dei conducenti, non soltanto localizzando il veicolo, ma anche sapendo quale problema è intervenuto e attivando interventi mirati".
Teresio Gigi Gaudio, Presidente di Icona, ricorda come “L’auto del futuro potrà avere una sola porta di ingresso e sarà un luogo in cui lavorare o rilassarsi prima di giungere a destinazione. Per essere realizzabile concretamente però avrà bisogno di essere immersa in un adeguato sistema tecnologico".