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In questo momento difficile per tutte le attività economiche ma in particolare per il mondo della mobilità e ogni settore connesso, si parla molto di Bollo auto e interessi degli automobilisti che vengono messi in crisi, dalle restrizioni per Covid-19. L’automotive e in particolare le normali pratiche quotidiane dei trasporti, non sono al primo posto nei provvedimenti governativi di emergenza sanitaria. A dare voce propositiva verso le istituzioni, per questo fronte, è stata anche UNASCA, l’Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza automobilistica. Ne abbiamo parlato di recente sulle nostre pagine (link) ma la situazione è in costante mutamento e allora chi meglio degli operatori specializzati può chiarire le idee?
UNASCA è sigla forse poco nota, ma che include una parte fondamentale per il mondo dell’auto, delle due ruote e anche delle imbarcazioni. Si parla infatti delle cosiddette agenzie o “praticauto” termine confidenziale che in realtà vede i soci UNASCA divisi in Autoscuole, Scuole Nautiche e Studi di Consulenza Automobilistica. L’ente fondato nel 1967 conta 3.000 iscritti e svolge quasi il 90% delle cosiddette “formalità” per veicoli e barche in Italia. Sono oltre 11 milioni gli utenti serviti per consulenze e pratiche di sportello, da agenzie aderenti UNASCA che vanno dalla piccola attività di provincia, alla grande realtà strutturata capace di gestire le infinite pratiche quotidiane per le grandi flotte auto aziendali. Sono loro, da decenni, quella “mano privata” in aiuto all’automobilista nel velocizzare il proprio rapporto con la PA, se si parla di pratiche auto, lavorando in parallelo con la Motorizzazione Civile.
A spiegarci meglio la situazione per l’incasso dei bolli auto 2020 e il punto di vista di queste aziende, per le quali si stima un indotto da 45.000 persone al lavoro, è Yvonne Guarnerio, Segretario Nazionale settore studi di consulenza UNASCA.
Agli italiani ora interessa capire come saranno messi per il pagamento Bollo auto 2020, ma nel decreto Cura Italia non si è fatto riferimento alla tassa automobilistica. Una semplice dimenticanza, o è stata lasciata autonomia alle singole regioni? “Non lo sappiamo, ma il rischio che le Regioni e le Province autonome vadano in ordine sparso è concreto. I cittadini hanno difficoltà e nei nostri servizi sul territorio lo vediamo. Al Governo hanno anche altro cui pensare per la sanità, ora, ma bisognerà poi regolare il nostro settore. Tra l’altro, ci sono anche alcune Regioni a statuto autonomo ove l’incasso è ad appannaggio dello Stato”.
Proprio in questi giorni Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia sono state le prime regioni a far slittare la tassa auto in scadenza nei prossimi mesi: crede che anche le altre amministrazioni faranno una scelta analoga? “Ci stupiremmo del contrario, non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B. Ora ci arrivano, alcuni dopo qualche giorno, ma e dovuto. Prossimamente dovrebbe farlo anche il Veneto”.
Oltre allo slittamento che posticipa il termine ultimo per i pagamenti in scadenza, c'è qualche misura che si sente di suggerire alle regioni? “Si, le Regioni potrebbero valutare l’opportunità di adottare una rateizzazione dell’importo dovuto. È un aiuto in più per tutti ma in particolare per chi utilizza veicoli industriali, che pagano importi fisso molto elevati, ma dipende dagli enti locali”.
È vero che i sistemi adottati da Lombardia e Piemonte divergono dal resto d'Italia e le scadenze in questione riguardano un maggior numero di contribuenti? “Si lo confermiamo, ormai da diversi anni in queste due Regioni la scadenza del bollo coincide con il mese di immatricolazione del veicolo, pertanto ogni mese c’è un numero rilevante di tasse in scadenza con meno concentrazioni di pagamenti rispetto alle altre regioni, dove le scadenze sono concentrate in alcuni periodi dell’anno ad esempio nel mese di gennaio”.
Le scadenze dei prossimi mesi saranno rilevanti in termini numerici? ”Le scadenze di marzo e aprile sono relativamente piccole, ciascuna circa il 6% e oltre del parco circolante, ma entro fine maggio c’è una scadenza molto importante, che riguarda tra gli altri i proprietari di veicoli industriali”.
Che tipologia di utenza sarebbe interessata? “La tassa auto riguarda praticamente tutte le famiglie e l’intero sistema produttivo ed imprenditoriale, grandi o piccole imprese ”.
Oltre al pagamento del bollo auto, voi che seguite le altre pratiche, avrete subito notato i vari correttivi da mettere in campo per questa fase di emergenza. “Certo, sappiamo che le priorità sono altre, come detto, ma se questo settore non viene considerato si genereranno gravi problemi su adempimenti come le revisioni dei mezzi da lavoro, o i rinnovi dei fogli di via che consentono la circolazione degli stessi. Ma, mi chiedo, come fanno le pratiche ad essere regolari con gli uffici pubblici completamente chiusi? E’ stata riconosciuta una proroga al 31 maggio per alcuni adempimenti, manca però la tassa auto che tocca proprio tutte le persone”.
Ecco, le persone: ma il bollo auto lo pagano tutto e nei tempi gli italiani? “Ammetto che purtroppo ci sono ancora troppe persone che non lo pagano. Vari i motivi, alcune volte di seria difficoltà. Proprio riguardo a questo “disagio”, il Piemonte è stata la prima regione ad istituire la rateizzazione dei bolli arretrati, il cui pagamento è possibile soprattutto grazie alla rete privata di agenzie. Questo provvedimento tra l’altro aiuta gli utenti a non fare scattare un fermo amministrativo sull’auto. Ora nei nostri studi di consulenza aiutiamo i cittadini a gestire i bolli dovuti fino a 2017 che possono essere pagati dividendo l’importo in 30 rate”.