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Oggi Abarth uguale Stellantis, in virtù di vicende societarie che ebbero come primo input, 50 anni fa, l’acquisizione della Abarth da parte della Fiat. Quale la prima Abarth nell’asse ereditario Fiat-FCA-Stellantis? La A112 Abarth del 1971. Una vera e seria rivale delle Mini, la A112, che oggi il gruppo capeggiato da Tavares, ricorda essere al tempo: più capiente, rifinita e lussuosa della concorrente britannica, normale.
E se si parlava di Mini Cooper? Appena messe le mani sullo Scorpione, già nel 1971 nasce l’A112 Abarth che fa successo al Salone di Torino di quell’anno.
Il piccolo 4 cilindri passa da 903 a 982 cm3, il carburatore diventa a doppio corpo e si modifica anche la linea di scarico. La piccola italiana che vuole battere la Mini Cooper ha così 58 cavalli a 6.600 giri. Poi l’estetica e i comandi, in abitacolo: strumenti sportivi come il contagiri, l’amperometro e manometro e termometro dell’olio. I sedili sono più avvolgenti e il volante a tre razze diventa d’alluminio con corona in pelle.
Le A112 Abarth si vendono sola rosso corsa con cofano nero opaco e fasce nere nella parte bassa, almeno all’inizio.
La velocità di questo primo modello Abarth rientrante nell’eredità Stellantis, era fino a 150 km/h e oltre, per una massa di 690 kg. Tra le modifiche seguite in breve, un radiatore dell’olio e le nuove colorazioni. Poi sedili reclinabili con poggiatesta, calandra e fari con elementi in plastica nera, le lampade allo iodio. Cerchi in lega e lunotto termico? Erano optional.
Con la terza serie, dal 1975 il motore arriva a 1.059 cm3 con 70 cavalli e si aggiungerà la versione omologata per 5 posti. Nessuna rivoluzione al concetto base della A112 Abarth fino alla 5° serie, dove il cambio che passa da 4 a 5 marce. Solo nel 1985, dopo oltre 121mila esemplari prodotti (10% di tutte le A112) si chiude il capitolo.
La A112 Abarth è protagonista nei rally, con tanto di Trofeo monomarca a basso costo all’interno di gare nazionali e internazionali. Dal suo sedile sono passati piloti del calibro di Bettega, Cunico, Tabaton, Caneva, Cinotto e molti altri.