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Compie 70 anni la Polizia Stradale, il reparto della Polizia di Stato che vigila sulle strade italiane dal 1947. In quell’anno l’Assemblea Costituente approvò la Costituzione Repubblicana e qualche mese dopo, con decreto legislativo dell'allora Capo di Stato Provvisorio Enrico de Nicola, fu costituita la Polizia Stradale.
L'idea la ebbe il Generale Mario De Benedittis, a cui si deve anche la realizzazione dello storico simbolo del Centauro Alato che ancora oggi rappresenta il reparto e che fu ideato da un gruppo di lavoro guidato dal tenente Francesco Romeo. Fu lui a guidare fino al 1954 la prima sezione, quella di Milano, incaricata espressamente di sorvegliare il traffico.
«La prevenzione e l’accertamento dei reati lungo le pubbliche strade, l’osservanza della disciplina della circolazione e il controllo sui mezzi circolanti, le segnalazioni relative alla sicurezza della viabilità, le operazioni per i soccorsi automobilistici e la vigilanza per la conservazione del demanio stradale costituiscono servizi di polizia stradale», recitava all'articolo 1 il decreto 1.510 che rappresenta la carta fondante della Polstrada.
Le origini del reparto però risalgono al 1928, quando con Regio Decreto venne istituita la Milizia della Strada alle dipendenze del Ministro dei lavori pubblici, incaricata della difesa del patrimonio stradale, della disciplina della circolazione degli utenti della rete stradale gestita dall’Anas e dell'applicazione della corposa normativa sulla circolazione che era stata prodotta durante gli anni '60 del 1800. Il parco veicolare italiano aveva ormai raggiunto le 100.000 unità, per cui si rendeva ormai necessaria un'opera di sorveglianza e controllo.
Nel 1955 fu istituito il Centro di addestramento polizia stradale (Caps) di Cesena, mentre nel 1959 alla Polstrada venne affidato anche il compito di condurre le rilevazioni tecniche relative agli incidenti stradali ai fini giudiziari.
Un altro importante anno spartiacque nella storia della Stradale è il 1981, con la riforma che smilitarizzò il corpo delle guardie di pubblica sicurezza istituendo la Polizia di Stato.
Inizialmente la Polizia Stradale operò principalmente in moto, recuperando le AJS, Ariel, Matchless, Norton, Triumph e anche qualche Jeep, residuati del conflitto da poco concluso abbandonati in Italia dalle forze angloamericane con la fine della guerra. Nei primissimi anni '50 il reparto poté permettersi le prime commesse di Moto Guzzi Falcone, Astore e Airone e Gilera Saturno.
I mezzi odierni sono principalmente le moto BMW 850 RT e le auto BMW 320d Touring, Fiat Freemont e, fiore all'occhiello, due Lamborghini Huracan destinata al trasporto urgente di organi e sangue su tutto il territorio e al pattugliamento autostradale sulla A1.