La magistratura sequestra il “Morandi” di Catanzaro!

La magistratura sequestra il “Morandi” di Catanzaro!
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La malavita nelle opere pubbliche: in Calabria, imprenditori collusi con la 'ndrangheta utilizzavano materiali scadenti
4 novembre 2021

L'hanno chiamata “Operazione Brooklyn”, in riferimento al mitico ponte di New York, ma qui c'è poco poesia e molta, molta volontà criminale: la Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto all'arresto di quattro persone, tra le quali un ispettore della stessa Polizia finanziaria, al sequestro di tre società di costruzione e di oltre 200.000 euro, all'interdizione per un geometra e un ingegnere. 

Ma, soprattutto, è stato disposto anche il sequestro per il viadotto "Bisantis", meglio noto come “ponte Morandi di Catanzaro“, dal nome del progettista, lo stesso di quello crollato a Genova ad agosto 2018, di un tratto della statale 280 “dei Due Mari” e della galleria Sansinato, per svolgere accertamenti di natura tecnica.

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Le persone coinvolte sono indagate sono a vario titolo dai PM della Procura di Catanzaro, guidati dal procuratore Nicola Gratteri, per reati di grave entità: trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture, con l'aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso, anche in relazione ai lavori di manutenzione straordinaria.

Durante le indagini, sono state acquisite dagli inquirenti inquietanti intercettazioni telefoniche, come quella in cui il capo cantiere riferendosi al materiale di costruzione del ponte dice «Qui casca tutto!».

Dalle indagini sono emersi gravi indizi a carico di due imprenditori molto noti a Catanzaro e operanti nel settore delle costruzioni e dei lavori stradali: Eugenio e Sebastiano Sgromo, pur consapevoli del rischio di incorrere in misure di prevenzione di natura patrimoniale, avrebbero costituito società intestandole fittiziamente a una loro collaboratrice, pur mantenendone il controllo di fatto.

Una di queste società, la Tank Srl, si è aggiudicata i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino del calcestruzzo del ponte Morandi e per il rifacimento dei muri di contenimento di un tratto della statale “dei Due Mari”; gli Sgromo, titolari di fatto dell’impresa, con la presunta complicità del direttore dei lavori il geometra Gaetano Curcio e dell’ingegnere dell’Anas Silvio Baudi, avrebbero utilizzato nelle lavorazioni un tipo di malta di qualità scadente, ma più economico di quello inizialmente previsto.

“Dal materiale investigativo - si legge nell’ordinanza di custodia cautelare - emerge indubbiamente come la costituzione della Tank ed il coinvolgimento di Cavaliere Rosa in qualità di amministratore, si sia rivelato un mero escamotage per sottrarre la società ad eventuali misure ablative patrimoniali, che poi hanno effettivamente attinto, nel 2017, alcune società degli Sgromo”.

I due fratelli sono ritenuti vicini alla ‘ndrangheta: il collaboratore di giustizia Gennaro Pulice li ha indicati come «imprenditori di riferimento della famiglia Iannazzo» ed avrebbero subappaltato ad imprese della cosca lavori come quelli dell’aeroporto di Lamezia Terme. 

Il comunicato ufficiale di Anas

“In relazione alle indagini sui lavori di manutenzione del ponte Morandi e della galleria Sansisato sulla Statale 280 “dei due Mari” a Catanzaro, che hanno portato al sequestro con facoltà d’uso delle opere e all’emissione di misure cautelari, Anas sta fornendo tutta la necessaria collaborazione alle Autorità inquirenti.

Anas conferma la sicurezza statica delle opere, poiché il sequestro riguarda il risanamento di alcune porzioni delle infrastrutture, senza impatto per la viabilità. Entrambe le opere sono aperte al traffico.  

Inoltre, Anas è stata nominata dalla Magistratura Custode giudiziario delle opere, al fine di garantire il corretto mantenimento delle stesse per le ulteriori verifiche da parte dell’Autorità giudiziaria e assicurare la continuità nell’uso delle opere aperte al traffico”.
 

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