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Secondo l'agenzia statunitense sulla sicurezza stradale, la National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), la guida assonnata è responsabile di una percentuale importante di incidenti stradali. Si potrebbe pensare che le auto a guida autonoma siano la soluzione, dato che i computer non si addormentano, ma i veicoli di oggi sono solo parzialmente automatizzati, il che richiede al guidatore umano di stare all'erta, monitorare la strada e prendere il comando se necessario. La ricerca è stata condotta per aiutare a capire come gli esseri umani interagiscano con i sistemi autonomi, come quelli utilizzati negli aerei e nei sistemi di volo spaziale. I risultati contribuiranno alla ricerca dell'agenzia spaziale americana sull'introduzione sicura dell'automazione nell'aviazione e sulla crescente complessità dei sistemi avanzati. In pratica, però, è stata verificata una maggiore propensione alla sonnolenza, complice un numero di ore di sonno non sufficiente. È il risultato di una serie di esperimenti sul ruolo di controllo passivo di piloti ed autisti nei veicoli a guida autonoma ed il loro derivante stato di sonnolenza sono stati effettuati dal Fatigue Countermeasures Lab presso l'Ames Research Center della Nasa, nella Silicon Valley, in California. Lab della Nasa è principalmente interessato al sonno, o alla sua mancanza, poiché riguarda piloti e astronauti, che potrebbero combattere la fatica quando svolgono compiti complessi sul lavoro. Poiché la guida è, per molti versi, un compito simile al volo e i conducenti sono molto più comuni dei piloti, il laboratorio ha deciso di studiarli per primi.