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Sto guidando un’ottima macchina dal marchio prestigioso e di auto come questa, cioè egualmente valide dal punto di vista della qualità complessiva, dei materiali, delle lavorazioni e della meccanica, per fortuna di noi automobilisti ne circolano sempre di più.
Le auto non sono più quelle di una volta
Una conquista che non solo è sotto gli occhi di tutti, ma che viene opportunamente sottolineata dalla comunicazione che i vari costruttori dedicano ai loro prodotti, dalle recensioni che si leggono sui vari mezzi d’informazione, dai resoconti dei test, dalle chiacchere tra amici. Perfino, come prova indiretta, dai discorsi sconsolati che si sentono fare nelle officine di assistenza che lamentano una vistosa rarefazione dei clienti con qualcosa da far riparare sulla loro auto.
Insomma non è che le “macchine non si rompono più” o quasi ma di certo il livello della qualità e l’affidabilità complessiva sono molto migliorati. Del resto non si capirebbe perché mai lo sviluppo tecnologico non dovrebbe trasformarsi in un progresso qualitativo generale. Perché allora la bella auto che sto guidando è garantita solo per due anni? E perché la stragrande maggioranza dei modelli in produzione sono ancora garantiti solo per 2 o 3 anni e 100.000 km?
Garanzie di cinque anni?
Tutto questo a fronte di alcuni esempi, ormai notissimi, di costruttori che tale e tanta è la fiducia che hanno nei loro modelli da garantirli, tutti, per sette anni. Ci sono poi altre marche che per particolari modelli dilatano già la copertura a quattro/cinque anni. Condizioni che vengono anche offerte, ma a pagamento. “Quo usque tandem” (“fino a quando” per chi non dovesse conoscere Cicerone) dovremo allora aspettare perché questo ormai maturo innalzamento dei termini di copertura - almeno a cinque anni - venga generalizzato?
Magari per legge. Pur se aspettarci un provvedimento del genere da parte anche di questo Governo - di cui non ricordo un solo intervento incisivo a favore del settore Automotive - è di sicuro illusorio. Eppure sarebbe anche un notevole contributo alla riduzione dei costi di gestione dell’auto e quindi un utile incentivo alle vendite. La richiesta/proposta è ufficialmente lanciata e la Compagnia dell’Automobile la fa propria e la sostiene.
Fateci avere, nelle forme che ritenete più opportune il vostro appoggio. Allo stesso modo chiediamo di sostenere l’analoga iniziativa che abbiamo lanciato recentemente per una sostanziale riduzione delle tariffe assicurative in ragione della costante diminuzione del numero dei sinistri e del costo dei rimborsi che si va determinando anche grazie alle tecnologie di sicurezza attiva, passiva e preventiva che oggi le auto mettono a disposizione.
Il link dell'articolo originale, pubblicato su Motorpad Magazine
Marcello Pirovano - La compagnia dell'automobile