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Lo sappiamo che in Francia ci tengono, alle loro industrie nazionali. Sappiamo anche che PSA e Renault difficoltà ne hanno parecchie, per la pandemia. Come le hanno grandi molte aziende più piccole della filiera dell’auto stessa, nel Paese governato da Macron. Ecco allora la dichiarazione forte di oggi: “Francia primo paese europeo per produzione veicoli puliti, con 1 milione di auto elettriche nel 2025".
È tanto, da promettere, specie in questo momento. Dove PSA deve ancora sistemare le cose con PSA. Renault con Nissan. Entrambe tamponare le perdite e il lavoro in calo negli stabilimenti. Piuttosto che perdere onore francese però, o deludere i circa 400mila lavoratori della filiera in Francia, il Governo metterà mano pesante alle casse statali con un aiuto mai visto sinora. Tutto ancora da capire e quantificare, mentre scriviamo, ma ci sono pronti 8 miliardi di euro per il sostegno del settore (che conta tra i 400mila e i 500mila veicoli invenduti rispetto alla media) e tre punti fondamentali:
- sostegno alla domanda, quindi vedremo degli incentivi alla cittadinanza per cambiare auto (ecobonus 7.000 euro per acquisto di auto elettriche);
- fondo di investimento partecipato da Stato e produttori auto francesi;
- patto tra tutti gli attori in campo, con impegno di PSA e Renault per mantenere in Francia produzioni a valore aggiunto, aumentando la produzione di veicoli elettrici tutti francesi.
Vedremo se i tedeschi o gli asiatici, intesi come costruttori auto, troveranno simili supporti concordabili con i propri governi. Quanto all'Italia, la nostra industria nazionale, partecipata estera, è ancora in discussione.