La Fiat Croma, l'auto-gioiello della tecnologia Fiat (iniezione diretta e CHT)

Negli anni ‘80, Yamaha ha introdotto una delle innovazioni tecnologiche più significative nel campo dell’efficienza motoristica: il sistema CHT (Control High Turbulence). Questo brevetto, applicato su vari modelli, ha rappresentato un enorme passo avanti nella riduzione dei consumi e nell’ottimizzazione delle prestazioni dei motori a combustione interna. Tra i veicoli che hanno beneficiato di questa tecnologia, la Fiat Croma è uno degli esempi più emblematici.

La tecnologia CHT sfruttava un sistema di doppio corpo farfallato, che permetteva di ottimizzare il flusso d’aria nei cilindri, creando una turbolenza elevata nella miscela aria-carburante. Questo processo assicurava una combustione efficiente anche a bassi regimi, migliorando la risposta del motore e riducendo i consumi di carburante. L’obiettivo era chiaro: mantenere prestazioni equilibrate, garantendo potenza a bassi giri e un’efficienza ottimale in tutte le condizioni di guida.

Nel 1985, la Fiat decise di adottare questa tecnologia sul suo motore 2.0 litri, installato sulla berlina di punta, la Croma. Con una potenza di 90 CV, il motore CHT riusciva a offrire una combinazione di prestazioni e risparmio nei consumi che lo rendevano unico nella sua categoria. La Fiat Croma riusciva a percorrere fino a 13,5 km/litro in condizioni extraurbane, un risultato straordinario per l’epoca, capace di rivaleggiare con le auto moderne in termini di efficienza.

Grazie a questa tecnologia e a un’aerodinamica ben studiata, la Fiat Croma poteva raggiungere una velocità massima di 186 km/h, mantenendo un comfort di guida elevato e riducendo drasticamente il consumo di carburante. Yamaha, con il sistema CHT, ha così dimostrato come l’innovazione possa fare la differenza, offrendo soluzioni semplici ma estremamente efficaci.