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Duecentodue gare disputate, cinquantuno finite sul gradino più alto del podio e ben quattro mondiali vinti. Di chi stiamo parlando? Di Alain Prost, ovviamente, uno dei piloti più vincenti di sempre.
Alla fine del mondiale del 1989, Alain Prost era già uno dei piloti di maggior successo con tre stagioni vinte, alla pari di piloti del calibro di Jack Brabham, Jackie Stewart, Niki Lauda e Nelson Piquet. Nonostante avesse vinto il Campionato del Mondo contro Ayrton Senna, a fine stagione Prost lasciò McLaren per andare a correre in Ferrari, sostituendo Gerhard Berger come primo pilota ingaggiato dalla Scuderia dopo la morte di Enzo Ferrari.
Come spesso accade anche al giorno d’oggi, anche all’epoca il Cavallino decise di regalare al proprio pilota un’auto da utilizzare al di fuori dei GP e venne deciso di dare al francese la punta di diamante di quegli anni, la mitica F40.
L’esemplare a lui consegnato e ora all’incanto, il telaio numero 83249, fu completato alla fine del 1989 e realizzato senza catalizzatore e sospensioni regolabili, tratti che al contrario erano distintivi delle unità costruite successivamente.
Come riporta RM Sotheby's, Prost ha confermato di aver preso in consegna la Ferrari ma di non averla mai utilizzata, vendendola poco dopo. Nello specifico, l'auto è stata immatricolata in Francia, a Meribel, nel febbraio 1990.
Il successivo proprietario della F40 fu Graham de Zille. Attualmente attivo nel Ferrari Challenge Series, de Zille, prima di ricevere l’auto, fece autografare il tetto dal pilota e la firma è ancora adesso visibile e conservata sotto a uno spesso strato di vernice trasparente.
Dal Regno Unito de Zille si trasferì negli USA e si portò appreso la F40, cambiandone la strumentazione, facendola così passare da chilometri a miglia, ma pochi anni dopo, nel 1999, la Ferrari fece la strada inversa, tornando nel Regno Unito. Da lì è passata successivamente di mano diverse volte, ma senza mai essere davvero sfruttata, tanto che ad oggi segna poco più di 2.000 km.
Nel 2016 la F40 di Prost ha ottenuto la certificazione Ferrari Classiche, che attesta l’originalità di telaio, motore, cambio e carrozzeria, e tre anni dopo, oltre a un massiccio intervento di manutenzione, le sono state sostituite le famigerate sacche che contengono il carburante, spesso incriminate di essere la causa di incendio di alcuni esemplari.
Oltre ai documenti che ne attestano la storicità, l’auto verrà consegnata con il manuale d'uso, il libretto di manutenzione, set di attrezzi, spoiler anteriore originale e set di valigie Schedoni. Più di così sarebbe davvero difficile chiedere.
Piccolo particolare, il prezzo: già trovare una Ferrari F40 all’asta, quasi nuova, è un’opera pressoché titanica, ma trovarne una con il suo pedigree, è solitamente impossibile. RM Sotheby’s ha stimato che, in questo caso, la stima è tra il 2,5 e i 3 milioni di euro ma si sa che, quando un collezionista si mette in mente di portarsi a casa un pezzo unico, il prezzo può anche lievitare in maniera consistente.