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La Corte dei conti europea ha espresso dubbi sull'efficacia dei biocarburanti come alternativa credibile ai veicoli elettrici per la transizione energetica del settore automobilistico. Attraverso un'analisi condotta negli ultimi due anni, la Corte ha evidenziato le sfide significative che limitano l'uso dei biocarburanti, tra cui la limitata disponibilità di biomassa, il costo superiore rispetto ai carburanti tradizionali e l'effettiva sostenibilità ambientale.
Secondo il rapporto, i biocarburanti non sono attualmente una soluzione praticabile su larga scala e non possono sostituire i motori endotermici nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2050. In particolare, la mancanza di una strategia chiara e stabile da parte dell'Unione Europea impedisce di affrontare efficacemente queste problematiche.
La Corte sottolinea inoltre le difficoltà nell'industria automobilistica elettrica, rilevando un ritardo significativo rispetto ai concorrenti globali nella produzione di batterie. Con meno del 10% della produzione mondiale di batterie situata in Europa, il continente è eccessivamente dipendente dalle importazioni, soprattutto dalla Cina.
Vi sono anche preoccupazioni riguardo l'insufficiente infrastruttura di ricarica, che rischia di compromettere il raggiungimento dell'obiettivo di un milione di colonnine di ricarica entro il 2025. La disparità nella disponibilità di stazioni di ricarica tra i paesi membri amplifica il problema.
La Corte dei conti Ue conclude che sono necessarie azioni urgenti per permettere all'industria europea di competere nella produzione di auto elettriche a prezzi accessibili, garantendo al contempo l'approvvigionamento di materie prime e il potenziamento delle infrastrutture di ricarica a livello continentale.