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La Cina a partire da dicembre farà partire i dazi al 25% sulle auto e del 10% sulla componentistica importate dagli USA minacciati nei mesi scorsi in risposta all’escalation innescata dall’amministrazione Trump, che venerdì scorso aveva annunciato una serie di aumenti del 5% sulle tariffe doganali di merci importate negli States dalla Repubblica Popolare.
Pechino ha così risposto all’aumento delle tariffe da parte di Washington dal 25% al 30% su 250 miliardi di dollari di importazioni a partire dal 1 ottobre e dal 10% al 15% su 300 miliardi di dollari di importazioni.
Uno spiraglio verso la deposizione delle armi da parte delle due superpotenze è arrivato al termine del G7 di Barritz, al quale ha partecipato Donald Trump, che ha rivelato nella notte di aver ricevuto dalla Cina la richiesta di riprendere i colloqui, notizia confermata dal vicepremier cinese Liu He, che ha ribadito la volontà del governo cinese di voler tornare a trattare.
La guerra commerciale tra USA e Cina impatta fortemente sul mercato mondiale dell’automobile. Tra le aziende italiane influenzate negativamente dalla diatriba tra americani e cinesi vi sono FCA, che comunque non esporta verso la Cina dagli USA, Pirelli e Brembo.
Maggiormente colpiti i costruttori tedeschi come Volkswagen e BMW e Daimler soprattutto, che esportano verso oriente diversi modelli prodotti in USA.