La birra come carburante alternativo? Quasi...

La birra come carburante alternativo? Quasi...
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ricavare etanolo (carburante) dalla fermentazione di zuccheri e in questo caso da acqua, lieviti e zucchero
7 settembre 2018

La Sierra Nevada è una nota ditta californiana produttrice di birre e dopo un'idea che potrebbe sembrare un po' strampalata, ha comprato un dispositivo chiamato MicroFueler per poter alimentare i propri automezzi a… birra.

Facciamo subito chiarezza. Il dispositivo permette di ricavare etanolo (carburante) dalla fermentazione di zuccheri e e dei restanti elementi che compongono la base chimica per la produzione della bevanda tanto nota. Questo dispositivo è prodotto dalla compagnia americana E-Fuel Corporation e costa circa 10000 dollari. Un prezzo notevole, anche se i costi si possono velocemente ammortizzare vista l’economicità della produzione di etanolo tramite questo sistema.

Date le dimensioni dell'azienda, la Sierra Nevada ha pensato di produrre carburante a costo praticamente nullo, utilizzando quella quantità di birra di scarto che normalmente rimane dopo ogni ciclo di produzione/fermentazione. Si stima infatti, che ogni anno la Sierra Nevada produca circa 1.6 milioni di galloni di “fondi di barile”, birra di scarto che attualmente viene venduta ai contadini come concime.

Secondo quanto dichiarato dall’azienda, per un primo periodo, l’etanolo prodotto verrà utilizzato solamente per alimentare i propri autoveicoli utilizzati per la promozione e le consegne mentre, in un secondo tempo, verrà donato ai propri dipendenti e distribuito attraverso canali distributivi E-Fuel. Un altro esempio di come riutilizzare proficuamente materiali di scarto.

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