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Barcellona - José María López, talentoso pilota con trascorsi anche in F1, è stato la vera rivelazione del Mondiale Turismo dello scorso anno. Ingaggiato praticamente a scatola chiusa da Citroen - l’argentino aveva fatto fino a quel momento una sola apparizione nel WTCC - López non è soltanto riuscito a tenere a bada due mastini come i suoi compagni di squadra Sébastien Loeb e Yvan Muller, ma anche a tenerli sempre dietro alla sua Citroen C-Elysée, stravincendo il Mondiale con record di vittorie e punti. Lo abbiamo incontrato a Barcellona in occasione dei test preliminari della stagione e ci ha raccontato come sono andate veramente le cose.
L’anno scorso sei stato protagonista di un successo strepitoso nel WTCC. Riuscirai a ripeterti nel 2015?
«Sarà difficile ripetere un capolavoro come quello dello scorso anno perché nel 2015 il WTCC sarà molto più competitivo, per tutti. L’anno scorso abbiamo letteralmente dominato con la Citroen ma ora anche i nostri avversari sono più temibili».
Secondo te qual è stata la tua carta vincente che ti ha permesso di battere anche uno tostissimo come Muller?
«Perché sono più giovane [ride, ndr]. Scherzi a parte, credo sia stato merito di un ottimo lavoro di squadra. Mi sono trovato benissimo a bordo della mia auto ma anche a lavorare con i miei ingegneri, è stato tutto davvero perfetto. Ho fatto segnare il record di gare vinte, ben 10, e il record di punti guadagnati in una singola stagione».
Quando sei entrato nell’orbita Citroen pensavi di arrivare subito al successo con due compagni di squadra così forti?
«All’inizio non capivo perché Citroen avesse scelto me quando aveva già un Sébastien Loeb con 9 Titoli Mondiali nei Rally e un Yvan Muller con 4 Campionati del Mondo nel WTCC. Per questo era difficile immaginare un successo simile. Però ho avuto le stesse armi dei miei compagni e la squadra non mi ha trattato come un terzo pilota. Mi ha lasciato fare e mi ha lasciato gli stessi spazi degli altri».
Com’è stato rapportarsi con due giganti come Loeb e Muller?
«E’ stato molto particolare correre con Loeb e Muller. Sébastien è stato da sempre un mio idolo, fin da bambino e ritrovarmi in squadra con lui è stato davvero strano. L’ho sempre seguito e ho sempre cercato di imparare da lui e dal suo stile di guida negli anni. Yvan invece è stato importantissimo per la sua grandissima esperienza nel WTCC».
Che effetto fa vedere negli specchietti personaggi come Tarquini, Muller e Loeb?
«Vincere un Campionato Mondiale con compagni di squadra di questo calibro è stato qualcosa di speciale. Non me lo aspettavo davvero all’inizio di questa avventura».
Chi temi di più per questa nuova stagione?
«Sicuramente temo i miei due compagni di squadra perché sicuramente non è stato facile lo scorso anno perdere così contro un pilota poco conosciuto come me».
Che tipo di rapporto hai con i tuoi compagni di squadra?
«Ho un buon rapporto con i miei due compagni di squadra. Non è un rapporto di amicizia, certo, però ci rispettiamo molto e non ho mai avuto un problema con loro».
Può esistere l’amicizia tra piloti?
«E’ davvero molto difficile quando c’è di mezzo la competizione. Io ho alcuni amici piloti però non corriamo nella stessa categoria e non ci sfidiamo in pista».
Nel paddock della F1 si respira tensione e non c’è molto spazio per l’amicizia tra i piloti. Nel WTCC invece è più come essere in una famiglia
Quest’anno il WTCC porta la sfida sulla micidiale Nordschleife. Come la vedi?
«Anche io non vedo l’ora di correre sulla Nordschleife. Sarà qualcosa di completamente diverso da qualsiasi gara che abbiamo mai fatto. Ovviamente c’è qualcuno che conosce già il tracciato, come Gabriele [Tarquini, ndr] e Tom [Coronel, ndr], ma per quelli come me che non hanno mai corso qui sarà veramente dura».
Come ti stai allenando quindi?
«Mi alleno con il simulatore e poi avremo un test ad aprile sulla Nordschleife. Sarà veramente una follia e sono emozionantissimo all’idea di correre lì! Anche settore la macchina sarà un terno al lotto».
Ti piacerebbe correre in qualche altra categoria, come per esempio nell’endurance?
«Adesso mi trovo molto bene qui nel WTCC. Però devo ammettere che la 24 Ore di Le Mans è sempre stata una gara che mi ha attirato, mi piacerebbe davvero un giorno poterla fare».
Ti manca la F1?
«No oggi non mi manca davvero. Per me è stata un bellissima esperienza quella in F1, mi ha dato davvero tanto. Però ormai è acqua passata, ora sono felice di essere in un Campionato del Mondo con un Team Ufficiale come Citroen Racing».
Tra il WTCC e la F1 c’è un abisso, vero?
«Sì è completamente diverso. Nel paddock della F1 si respira tensione e non c’è molto spazio per l’amicizia tra i piloti. Nel WTCC invece è più come essere in una famiglia, c’è un bel rapporto tra tutti i piloti e le squadra. Non ci sono davvero paragoni».
Come ci si sente il giorno dopo la vittoria del Titolo Mondiale?
«Yvan [Muller, ndr] una volta mi aveva detto che il giorno dopo la vittoria del Mondiale è un giorno come un altro, niente di speciale. Bè per me non è stato così. Io dal giorno della vittoria ogni mattina mi sveglio e penso al mio Titolo, guardo la mia coppa con scritto World Champion e sono felice. Vi assicuro che ci si sente veramente bene e che ho davvero voglia di vivere questa sensazione magnifica anche quest’anno».