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Lo diciamo sempre su automoto.it che il nostro mercato auto non ha molto da paragonare a quello cinese. Però il mercato cinese pesa molto nelle economie globali e negli interessi del settore automotive, per non considerarne i movimenti. La novità che, manco a dirlo, stride con il nostro trend è quella degli incentivi 2021 e 2022 per il cambio auto. Mentre da noi si attende di sfruttare a pieno i vigorosi Ecobonus e il Megabonus che sconta del 40% il listino prezzi Italia 2021, di un’auto elettrica, in Cina correggono la tendenza.
Il ministero cinese sovvenziona anche per il 2021 i nuovi veicoli alimentati da energie alternative, certo, ma a differenza nostra in Cina è chiara l’intenzione bivalente: sia combattere l'inquinamento, sia far affermare nuovi protagonisti dell’automotive totalmente cinesi. Lo sanno bene i costruttori auto europei o americani che vedono sempre meno semplice primeggiare pur costruendo in loco, in quello che resta il più grande mercato per auto elettriche al mondo.
Grande sì ma per modo di dire, milionate vere di auto elettriche a parte (che fanno gola a tanti) se si contano le percentuali: 20% delle vendite auto entro il 2025 che “deve” essere green in Cina. Non è come qualcuno potrebbe pensare “tutte auto a batteria in strada da subito”. Anzi, nel conteggio di un quinto sono incluse ibride e fuel-cell. Dettaglio a parte, quello che conta per il mercato cinese dei veicoli elettrici è che le intenzioni vengono poi rispettate a lungo termine, secondo il volere del governo.
Sono infatti confermate le sovvenzioni già per 2021 e 2022, ma saranno ridotte a scaglioni del 10%/20%/30% rispetto a ora sui cosiddetti NEV per il trasporto privato e anche pubblico, inclusi autobus e taxi. Altro fattore, non dettagliato per noi al momento ma di gran rilievo per Case come GM, VW, Tesla e magari anche Stellantis, è che la Cina rafforzerà le normative (tasse o incentivi, ndr) su investimenti e produzione automobilistica con lo scopo di evitare eccessi di capacità produttiva nel settore.
Quella sovra capacità del mondo auto notissima in Europa nei decenni passati, che hanno visto morire grandi nomi di piccoli produttori e carrozzerie italiani, ora vivi solo nei musei dell’auto.
La Cina, aiuta a comprare l’auto elettrica, fatta in casa, con uno scopo ben più ampio che l'Italia, tendenzialmente importatrice. Si pianificano una serie di stimoli con sussidi ma anche di misure che impattano sulle aziende, prima ancora che possano definire un piano di lungo termine libero di mutarlo loro, le aziende, il mercato.
Fanno sì salire le quote di auto elettrificate in strada, eccome, ma non secondo le mutazioni libere della domanda come avverrebbe altrove. Se qualcuno invidia i ricavi e i guadagni dell’automotive in Cina, è bene anche che pensi al corrispettivo mutamento di condizioni imposto, ai cittadini e al perchè non riusciamo noi a proporre qualcosa di meglio a 360° che non sia una banale spinta momentanea della domanda.