Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Rimanere coinvolti in un incidente stradale è la seconda paura più grande degli italiani dopo il furto in casa e prima ancora di rapine, scippi e aggressioni.
E' quanto evidenzia lo studio “Gli italiani e la percezione della sicurezza stradale”, promosso dalla Fondazione Luigi Guccione vittime della strada in collaborazione con il SITEB (l’Associazione Italiana Bitume e Asfalto) e Assosegnaletica e condotto da IPR Marketing, istituto specializzato in ricerche e analisi di mercato.
Dopo la paura di subire un furto in casa (espressa dal 77% del campione), si dice preoccupato di poter essere coinvolto in un incidente stradale il 71% degli intervistati; seguono altre preoccupazioni, più o meno comuni, come lo scippo (67%), la rapina (60%) e le molestie/aggressioni (58%). Analizzando nel dettaglio il dato, appare chiaro come a essere più preoccupati siano gli adulti (86%), quanti risiedono nel Sud Italia (84%) e coloro preferiscono usare l’auto rispetto ad altri mezzi di trasporto (76%) per spostarsi.
La ricerca mette in luce come la sicurezza della circolazione sulle strade cittadine è oggi percepita come un emergenza da affrontare con massima urgenza: ben il 67% degli intervistati dichiara di vivere questo disagio nel proprio Comune.
Ma quali sono le modalità di circolazione sentite come meno sicure dagli italiani? Oltre l’80% definisce “a rischio” le strade per le due ruote (moto o bici), il 74% ritiene che le città siano più pericolose per i pedoni, il 65% le definisce tali anche per chi si sposta in auto. Il 60% degli intervistati dichiara di aver rischiato nell’ultimo anno di restare vittima di un incidente per le pericolose condizioni stradali.
Secondo l’analisi condotta da IPR Marketing, mentre lo stato di segnaletica, semafori e illuminazione delle strade viene giudicato abbastanza soddisfacente, la presenza di guardrail e soprattutto la condizione dell’asfalto vengono valutati negativamente dalla quasi totalità degli intervistati: solo il 20% esprime commenti positivi e il dato scende addirittura al 5% nel Sud e isole.
Proprio la cattiva manutenzione dell’asfalto e le buche che si vengono a formare sempre più di frequente rappresentano l’elemento più pericoloso per la sicurezza stradale cittadina, segnalato da oltre il 76% del campione.
Nonostante ciò, gli interventi per aumentare la sicurezza dei veicoli in circolazione in città latitano e l'attenzione delle amministrazioni locali sembra focalizzarsi su altre priorità, in primis la regolamentazione di soste e parcheggi (41%), poi il ripristino di semafori non funzionanti (30%) e la realizzazione di ZTL o aree pedonali (29%).
L’analisi mette in luce come il miglioramento delle condizioni del manto stradale attraverso interventi di ripristino delle buche e l’utilizzo di asfalto drenante vengono indicate dall’87% degli intervistati (e ben dal 97% di motociclisti e scooteristi) come la vera priorità per aumentare la sicurezza, seguita da controlli su strada da parte delle forze dell’ordine (76%), dalla messa in opera di guardrail salva motociclisti (69%) e dall’adeguamento della segnaletica stradale (67%).