L’Idrogeno è morto? Per Hyundai sembra di no, avvistata la nuova Nexo | Foto Spia

Pubblicità
Il prototipo a idrogeno della nuova Hyundai Nexo è stato avvistato sulle strade tedesche
3 ottobre 2024

Qualche giorno fa, sulle strade tedesche è stato avvistato il prototipo di una vettura che, secondo le ultime indiscrezioni, pare possa essere la nuova generazione della Hyundai Nexo.

Per la prima volta, è stata avvistata la nuova Hyundai Nexo e, grazie alle nuove foto spia, possiamo vedere in anteprima come potrebbe essere la seconda generazione della nuova vettura 100% a idrogeno. La prima generazione della Nexo, presentata ormai nel 2018, ha richiesto alla casa sudcoreana enormi investimenti nello sviluppo di un sistema di propulsione a idrogeno proprietario.

Le prime immagini spia della Nexo 2025 mostrano un prototipo con pochissimo camouflage nella parte anteriore, permettendo di intravedere chiaramente le linee del nuovo design. Inoltre, seguendo il nuovo linguaggio stilistico di Hyundai, la Nexo dovrebbe adottare un look più robusto e avventuroso, simile al recente Hyundai Santa Fe.

 

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Idrogeno? Il problema è sempre quello

Come veicolo elettrificato alimentato a celle a combustibile a idrogeno, l'attenzione si concentrerà ovviamente sulla sua motorizzazione. Infatti, la nuova Nexo dovrebbe essere dotata di un sistema FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle) di nuova generazione, che promette di essere più efficiente e compatto rispetto alla versione attuale. Inoltre, la nuova Nexo dovrebbe percorrere oltre 700 chilometri con un solo pieno di idrogeno, superando così l'autonomia di 650 km del modello attuale secondo il ciclo WLTP.

Secondo le ultime indiscrezioni, la nuova Hyundai Nexo sarà presentata ufficialmente all'inizio del prossimo anno. Per quanto riguarda la commercializzazione, invece, dovrebbe arrivare nel 2025, partendo inizialmente dal mercato sudcoreano per poi espandersi nei mercati internazionali.

Come vi abbiamo raccontato nei mesi scorsi, sono diverse le stazioni di rifornimento a idrogeno che sono state chiuse sia in Europa (principalmente in Germania, dove sono presenti il maggior numero di stazioni di rifornimento) che negli Stati Uniti. Infatti, all'inizio di quest'anno, Shell ha annunciato la chiusura di sette delle 55 stazioni di idrogeno in California a causa di problemi di approvvigionamento, complicando ulteriormente la vita dei possessori di FCEV.

Toyota e Hyundai sono le principali promotrici della tecnologia a idrogeno, molto probabilmente con l'intento di poter fornire una vettura a basse emissioni che abbia medesime caratteristiche di una classica vettura termica (quando finisce il serbatoio di benzina, vai semplicemente a far rifornimento in tre minuti). Tuttavia, il principale problema dell'idrogeno è la sua produzione, che può essere prodotto in tre diversi modi:

  • Il primo metodo sfrutta fonti energetiche come carbone o petrolio, motivo per cui l'idrogeno prodotto viene denominato "idrogeno nero". Questo metodo è il più inquinante tra tutti.
  • Il secondo metodo utilizza lo steam reforming, un processo che coinvolge il metano e il vapore acqueo per produrre l'idrogeno, che viene chiamato "idrogeno grigio".
  • Il terzo metodo, noto come "idrogeno verde", è il più efficiente e sostenibile, a condizione che l'energia elettrica utilizzata provenga da fonti rinnovabili.

Inoltre, l'intera catena di produzione dell'idrogeno richiede una quantità considerevole di energia elettrica. Per produrre un chilogrammo di idrogeno tramite elettrolisi, basti pensare che sono necessari mediamente tra 50 e 65 kWh di energia. Nonostante ciò, l'idrogeno può essere utile per la transizione energetica, specialmente nel settore del trasporto pesante, come aerei e navi, per migliorare l'efficienza e l'uso delle risorse energetiche.

Ultime da News

Pubblicità