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Tra i protagonisti di Auto e Moto d'Epoca, in programma a Padova dal 20 al 23 ottobre, c'è anche l'Heritage di Stellantis, fondato nel 2015 con l’obiettivo di tutelare il patrimonio storico dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth, tramandando così una passione per le auto che viene alimentata da oltre 120 anni. Il Salone di Padova sarà anche l'occasione di svelare per la prima volta l’Abarth Classiche 1000 SP. Ispirata alla Fiat Abarth 1000 Sport Prototipo del 1966, sua progenitrice storica, la Classiche 1000 SP verrà prodotta solo su ordinazione e in un massimo di cinque esemplari. Per chi fosse interessato, lo staff presente allo stand è pronto a fornire ulteriori informazioni.
Auto e Moto d'Epoca è la manifestazione prescelta anche per la presentazione delle rinnovate certificazioni di autenticità Alfa Romeo Classiche, realizzate in stretto coordinamento con la Casa del Biscione. Il riconoscimento ufficiale sull’originalità delle auto storiche possedute da privati viene ora rilasciato da un comitato di certificazione composto dai vertici del brand, da esperti del marchio e dai tecnici di Heritage. A testimoniare il nuovo corso penserà un'Alfetta uniproprietario certificata dal team, in condizioni esemplari. Non solo il motore è quello di primo equipaggiamento, ma la vettura non ha anche mai lasciato il garage del primo proprietario. Il colore è quello d’origine, così come gli interni antracite. Ad affiancare la storica vettura, la sportiva Alfa Romeo S.Z. restaurata dagli esperti tecnici di Heritage ed ora in mostra nell’Heritage HUB di Mirafiori.
Oltre alla Abarth Classiche 1000 SP, a Padova ci sarà anche la sua progenitrice, la 1000 SP, leggera e potente vettura da competizione a ruote coperte con carrozzeria spider due posti. Nata dalla matita del progettista Mario Colucci nel 1966 ed equipaggiata con telaio in traliccio di tubi d’acciaio e motore centrale, la 1000 SP colse dei successi in gare prestigiose, capaci di rivelarsi un ottimo strumento di promozione della vettura. Dal peso a secco di soli 480 kg e capace di esprimere una velocità massima di 220 km/h, la 1000 SP si impose nell'arco di poco tempo nella 500 km del Nürburgring e nella corsa in salita Aosta-Pila, per poi andare a cogliere ulteriori successi negli anni a venire.
Ad Auto e Moto d'Epoca farà una comparsata anche l'Abarth 750 Record. Presentata al Salone di Torino del 1956 e riconoscibile per la caratteristica carrozzeria realizzata da Bertone su disegno di Franco Scaglione, la 750 Record vanta un profilo volto alla massima efficienza aerodinamica e un propulsore da 750cc montato posteriormente a sbalzo, cui è abbinato un cambio specifico a tre rapporti. il peso contenutissimo - inferiore ai 390 kg - consente alla 750 Record di raggiungere quota 190 km/h nonostante i soli 47 CV di potenza. Con questa vettura, nel giugno del 1956, Abarth stabiliì sul circuito di Monza ben sei record nella Classe H: 24 ore, 5000 km, 5000 miglia, 10000 km, 48 ore e 72 ore, con una velocità media mai inferiore ai 140 km/h.
Sul fronte Alfa Romeo, oltre all'Alfetta ci sarà anche la Alfa Romeo S.Z. Concepita dall'atelier Zagato, di cui porta il nome - S.Z. è l'acronimo di Sprint Zagato - fu prodotta tra il 1989 e il 1991 in circa 1000 esemplari, assemblati praticamente a mano negli stabilimenti del carrozziere stesso alle porte di Milano. Montata su una sottoscocca in acciaio, la carrozzeria esterna è in materiali compositi, mentre pianale e meccanica derivano dall’Alfa Romeo 75 da competizione, con il motore tre litri V6 portato a 207 cavalli per una velocità massima di 245 km/h. L'esemplare in mostra proviene dal circuito di prova di Balocco, dove veniva impiegata come vettura laboratorio. Sottoposta a un accurato restauro nelle Officine Classiche di Heritage a Mirafiori, la S.Z. vive una seconda giovinezza.
Lancia, invece, propone la Aurelia B20. Prodotta dal 1951 al 1958, la Gran Turismo per eccellenza si fece subito valere nelle competizioni, sia a livello nazionale che internazionale. Equipaggiata con un V6 da 2000 cc sviluppato da Francesco De Virgilio, sviluppa 75 CV a 4500 giri al minuto, raggiungendo la velocità di punta di 162 km/h. Dopo il secondo posto colto alla Mille Miglia del 1951, la B20 colse una vittoria di classe alla 24 Ore di Le Mans. I buoni risultati colti anche negli anni successivi fecero da traino alle vendite, considerevoli soprattutto alla luce del prezzo tutt'altro che popolare della vettura. L'esemplare in mostra a Padova, elegantissimo nella sua carrozzeria nera abbinata agli interni in panno Lancia grigio, è uno dei 500 prodotti della prima serie nel 1951.
C'è spazio anche per una Lancia Delta HF Integrale del 1994. L'esemplare in questione, che non ha mai lasciato l'azienda e ha al suo attivo solo poche decine di chilometri, appartiene alla quinta e ultima serie della Delta HF Integrale, la Evo 2. Rappresenta il canto del cigno di una vettura entrata nella leggenda dei Rally, grazie alle sei vittorie mondiali consecutive dal 1987 al 1992. Capace di sviluppare fino a 215 CV, tocca quota 220 km/h. Accanto alla gloriosa sportiva – che incarna magistralmente, come l’Aurelia B20, la “timeless elegance” del marchio – sono esposti i paraurti e i lamierati dedicati espressamente alla Delta Integrale, realizzati da Heritage e Mopar e disponibili in vendita per i collezionisti.