L’Europa rivede il futuro dell’auto: flessibilità sulle emissioni e apertura agli e-fuel

L’Europa rivede il futuro dell’auto: flessibilità sulle emissioni e apertura agli e-fuel
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Bruxelles prepara un nuovo piano per il settore automobilistico: possibile revisione delle multe per le case auto e un approccio più flessibile allo stop dei motori termici nel 2035.
31 gennaio 2025

Il 5 marzo 2025 segnerà un momento decisivo per l’industria automobilistica europea. In questa data, la Commissione Europea presenterà un nuovo piano d’azione per rivedere le normative sulle emissioni dei veicoli e i tempi della transizione ecologica. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra sostenibilità e competitività del settore, evitando che l’accelerazione verso l’elettrico penalizzi i costruttori meno preparati.

Uno dei temi più spinosi riguarda le multe miliardarie che i costruttori rischiano se non rispettano i target di riduzione delle emissioni. Attualmente, le normative impongono di aumentare la quota di veicoli elettrici venduti, riducendo progressivamente i motori tradizionali. Tuttavia, molte aziende hanno chiesto una maggiore gradualità, sottolineando le difficoltà economiche e industriali di un passaggio troppo brusco.

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha riconosciuto la necessità di maggiore equità tra le case auto, evitando di penalizzare chi ha già investito in tecnologie più pulite e al tempo stesso concedendo più margine a chi fatica a rispettare i limiti imposti. Si parla quindi di una possibile revisione delle multe e di un allungamento delle scadenze per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

Un altro punto centrale della discussione è il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035. La Commissione sembra voler mantenere l’obiettivo della neutralità climatica, ma con un approccio più flessibile che includa soluzioni alternative ai veicoli elettrici.

Gli e-fuel, ovvero carburanti sintetici a zero emissioni, potrebbero rientrare nel quadro normativo come opzione per mantenere in vita i motori a combustione senza impattare sul clima. Questa scelta consentirebbe di preservare le infrastrutture esistenti e di garantire una transizione meno traumatica per l’industria e per i consumatori.

Mentre gli e-fuel sembrano guadagnare terreno nelle discussioni europee, il governo italiano continua a spingere per il riconoscimento dei biocarburanti, che potrebbero rappresentare un’alternativa più immediata e accessibile per ridurre le emissioni del parco auto circolante.

Il ministro Adolfo Urso ha ribadito la necessità di rivedere il regolamento sulle emissioni di CO₂ per includere anche questa soluzione, che consentirebbe di sfruttare tecnologie già disponibili senza dover attendere lo sviluppo su larga scala dell’elettrico o dei carburanti sintetici.

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