L’Europa inizia bene il 2018: mercato a +6,8%

L’Europa inizia bene il 2018: mercato a +6,8%
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Sugli scudi Germania e Spagna, che crescono a doppia cifra, mentre la Gran Bretagna arranca ancora: così l’Italia diventa il secondo mercato per vetture immatricolate
15 febbraio 2018

Si attendevano con molto interesse i dati di vendita del primo mese dell’anno: secondo le cifre ufficiali diffuse da Acea, l’associazione dei Costruttori Europei, l’anno si è aperto con 1.286.378 nuove immatricolazioni, che rappresentano un significativo +6,8% rispetto a gennaio 2017, cresciuto a sua volta in maniera più sensibile (+10,1% sul 2016).

Ma si trattava di una stagione ben diversa, con il mercato dell’auto europeo in piena crescita, mentre per il 2018 le previsioni di Acea sono molto prudenti, indicando una crescita di appena l’1%.

L’andamento delle vendite non è omogeneo: a fronte di una performance a doppia cifra per Germania e Spagna, si registra l’ennesimo dato negativo per la Gran Bretagna, i cui volumi di vendita totali portano oggi al sorpasso dell’Italia nella classifica per nazioni, seconda dietro la battistrada Germania.

Germania

Buon avvio, con un incremento dell’11,6% grazie alle 269.429 immatricolazioni rispetto alle 241.399 di gennaio 2017.

La quota dei privati è al 35,1%, in aumento del 24,5%; le immatricolazioni a persone giuridiche sono al 64,9%, anch’esse in incremento del 4,7%.

Sul fronte delle alimentazioni, aumento del 32,1% per la benzina che arriva al 61,8% del mercato, a fronte di un calo del diesel del 17,6% rispetto allo scorso anno e quota del 33,3%.

Incremento del 108,9% per le elettriche (sono oggi all’1% di quota), del 95% per le ibride (al 3,4%), del 370,7% per il metano (0,3% di quota) e del 29,3% per il GPL (allo 0,1% di rappresentatività).

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Regno Unito

Dopo il 2017 in flessione del 5,7%, prosegue il calo delle vendite nuove nel Regno Unito: a gennaio, per la decima flessione consecutiva, si registra un calo del 6,3%, con 163.615 vendite contro le 174.564 di gennaio  dello scorso anno, che aveva registrato volumi record dal 2005.

Il calo riflette le difficoltà di tutti i canali: in particolare, crollano le vendite delle società, a -29,7% rispetto a gennaio 2017, con 4.686 unità; i privati perdono il 9,5% con 69.416 immatricolazioni e le flotte, con un calo più moderato, calano comunque dell’1,8% con 89.513 vendite.

La domanda di auto è diminuita in tutti i segmenti, ad accezione dei SUV, che crescono del 6,6% e rappresentano ormai 20% delle vendite.

Sul fronte delle alimentazioni, si registra la crescita per benzina (+8,5%) e alimentazioni alternative, che con un +23,9% guadagnano l’1,3% di quota e con 9.020 unità sono al 5,5%, pur con modalità non univoche all’interno del comparto.

Infatti, a gennaio 2018 le ibride tradizionali registrano un aumento del 25% e le elettriche calano del 37%, mentre le ibride plug-in aumentano del 61%. Messe insieme, elettriche (BEV) ed ibride plug-in (PHEV) rappresentano il 2% del mercato.

Francia

Con alle spalle un 2017 in aumento del 4,7%, prosegue in Francia il trend di crescita: a gennaio 2018 ci sono state infatti 156.846 immatricolazioni di auto nuove, il 2,5% in più delle 153.046 di gennaio 2017.

Sul fronte delle alimentazioni, si registra il crollo delle vendite di vetture elettriche, che con 1.286 unità perdono il 42% dei volumi rispetto allo scorso anno, mentre le vetture ibride guadagnano il 27% arrivando al 5,3%; le auto a benzina aumentano del 16,5%, mentre prosegue il calo del diesel che flette del 12% e con 64.492 unità è al 41,1% di quota contro il 47,9% del 2017.

Per i segmenti, da segnalare, l’aumento del 7% dei SUV, ora al 37% di quota.

Spagna

Il totale di 101.661 immatricolazioni (+20,3%) di gennaio 2018 supera per la prima volta i volumi dal 2008, anno di inizio della crisi, grazie soprattutto alla spinta dei canali di società e noleggio.

Infatti, mentre i privati archiviano oltre la metà delle vendite con 52.523 immatricolazioni con un incremento del 15,6%, le società, con 33.189 unità, crescono del 26,4%, performance altrettanto positiva per il noleggio con 16.219 immatricolazioni e crescita del 24%.

Secondo l’alimentazione, le vendite di vetture diesel, che avevano chiuso l’anno con il 48,3% di quota, si contraggono nel primo mese del 2018 e conquistano il 42%; le vetture a benzina sono al 51,7%, mentre quelle ad alimentazione alternativa rappresentano il 6,5% del totale.

L’Anfac, l’Associazione spagnola dell’automotive, si augura che il buon andamento delle immatricolazioni serva a svecchiare il parco circolante, dall’età media di 12 anni e la cui anzianità si traduce in maggiori livelli di inquinamento e in sistemi di sicurezza inferiori rispetto a quelli delle autovetture a basse emissioni in vendita oggi.

I commenti delle Associazioni

«Partenza più che buona - rileva Romano Valente, Direttore Generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case Automobilistiche Estere –: nel corso dell’anno ci sarà da seguire con attenzione l’impatto sui volumi della Brexit nel Regno Unito e, per quanto riguarda la possibilità dell’Italia di rimanere al secondo posto nella classifica europea, l’impatto della fine del Superammortamento e il bisogno di alleggerimento delle giacenze di autoimmatricolazioni. In particolare, l’Italia affronta uno scenario di incertezza politica, nel quale perdurano iniziative poco coordinate da parte delle amministrazioni locali e senza che alcun partito abbia inserito il tema dello svecchiamento del parco all’interno del proprio programma politico».

«Grazie ai positivi effetti di calendario, con alcuni Paesi che hanno beneficiato di un giorno lavorativo in più rispetto a gennaio 2017 - commenta Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia, l’Associazione nazionale della filiera dell’industria automobilistica - quattro dei cinque major market presentano un segno positivo, trainati dalla crescita a doppia cifra di Spagna e Germania. Queste nazioni hanno immatricolato il 67,6% del mercato UE-EFTA, con 869.373 autovetture, corrispondenti ad un +5,3%, ma buona è anche la crescita dei nuovi Paesi membri, in rialzo del 24,1%. Si ridimensiona il mercato delle auto nuove diesel, tranne che in Italia, a favore delle vetture a benzina e ibride, fenomeno che porta alla crescita di emissioni medie di CO2: in Germania, sono ora 128,4 g/Km, 0,5 g/Km in più rispetto a gennaio 2017».

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