L'età d'oro dei Rally dalla Mini alla Lancia 037 con Andrea Adamo [VIDEO]

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Masterpilot e Andrea Adamo ci portano alla scoperta dei tesori della mostra The Golden Age Of Rally al MAUTO di Torino
14 novembre 2022

Arriva a Torino, nelle sale del Museo Nazionale dell’Automobile, The Golden Age Of Rally, il viaggio nell’epoca d’oro di questa disciplina sportiva. Un’esposizione inedita nel panorama internazionale, che porta per la prima volta in mostra, dal 27 ottobre 2022 al 2 maggio 2023, una delle collezioni più importanti al mondo, quella della Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica.

Una collezione unica nel suo genere per il palmares delle vetture presenti, che hanno gareggiato e vinto per alcune delle più prestigiose squadre corse al mondo. I modelli, conservati nel loro stato originale, provengono dalla collezione di Gino Macaluso, imprenditore, designer, navigatore di rally. Personalità di spicco del mondo dei motori e non solo, che questa mostra vuole celebrare a mezzo secolo da quel mitico 27 ottobre 1972, quando il Rally Race con Raffaele Pinto gli valse il Campionato Europeo.

Il percorso espositivo

Un grande arco al piano terra del Museo Nazionale dell’Automobile, come quello allo start delle competizioni di rally, dà il via al percorso espositivo che, da una curva all’altra, guida lungo una time-line che va dalle origini della disciplina (anni ’60) fino ai grandi successi e al coinvolgimento del grande pubblico, che resero questo sport un vero e proprio fenomeno di cultura di massa. Gli spettatori avranno così l’occasione di rivivere le emozioni delle grandi sfide tra case automobilistiche e squadre corse, dal leggendario duello fra trazione posteriore (Lancia Rally 037) e quattro ruote motrici (Audi quattro), fino alle “mostruose” del Gruppo B, passando alle competizioni intercontinentali, come quella tra Toyota Celica e Lancia Delta Integrale 16 valvole.

L’esposizione, a cura di Stefano Macaluso in collaborazione con Federica Ellena, si configura come un percorso esperienziale attraverso cui il pubblico può immergersi nel mondo del rally, anche nel contatto “fisico” con gli allestimenti. Speciali piattaforme sceniche realizzate ad hoc simulano i manti stradali su cui si sono dati battaglia piloti e vetture, dalla sabbia del Sahara alla neve del Col de Turini, fino al duro asfalto. Nomi come Biasion, Mäkinen, Kankkunen, Mouton, Pinto, Sainz, delle cui gesta si potrà leggere in una speciale hall of fame allestita in occasione di questa mostra che, con i suoi diversi focus, punta a attrarre e coinvolgere pubblici diversi, offrendo anche nuovi punti di vista a chi questo sport già lo ama.

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Le vetture in mostra

Ben 19 esemplari iconici protagonisti delle sfide diventate leggenda, che narrano le imprese dei piloti e delle squadre da corsa, attraverso l’enorme successo di pubblico che ha accompagnato questo sport nel corso dei decenni. Partendo dagli anni ’60 con la BMC Mini Cooper S (1966), la Ford Cortina Lotus (1966) e la Ford Escort RS Miki (1969), passando di sala in sala si attraversano gli anni ’70, con la Porsche 911 st (1970), la Lancia Fulvia Coupè HF 1.6 (1970), la Fiat 124 Spider (1971), l’Alpine Renault A110 (1973), la Lancia Stratos (1976), la Fiat 131 Abarth GR.4 (1978). E poi le protagoniste delle grandi sfide tra gli anni ’80 e ’90, le Lancia in livrea Martini racing - Lancia rally 037 (1984), Lancia Delta S4 (1986), Lancia Delta HF Integrale 16v (1990), Lancia Delta HF Evoluzione Safari (1992) – con le loro antagoniste Audi quattro (1981), Renault R5 Turbo (1981), la Peugeot 205 Turbo 16 (1986), gentilmente concessa dal museo L’Aventure Peugeot di Sochaux (Francia), e la Toyota Celica GT-4 ST165 (1990).

Fiore all’occhiello dell’esposizione, il rarissimo esemplare di Fiat X1/9 Abarth prototipo, al cui sviluppo Gino Macaluso lavorò, in qualità di capoprogetto, per la squadra corse Fiat, su incarico dell’ingegner Aurelio Lampredi. Un modello studiato per i rally, che venne però pensionato prima di vedere la produzione di serie e l’omologazione in Gruppo 4: un cambio strategico di Fiat decretò la fine del progetto poco dopo il termine del Giro d’Italia automobilistico del 1974, che Gino aveva appena corso accanto a Clay Regazzoni, proprio a bordo della X1/9 in mostra. Esemplare che, ritrovato anni più tardi, fu la scintilla da cui divampò la passione per la ricerca e il restauro delle vetture che hanno fatto la storia di questo sport, ed è oggi parte della collezione che possiamo ammirare.

Outsider del percorso espositivo, la Fiat Punto S1600 vincitrice del Rally di Sanremo nel 2001, punta di diamante della squadra corse fondata da Gino per partecipare al Junior World Rally Championship.

Vi lasciamo alla visita virtuale della mostra con Emiliano Perucca Orfei Masterpilot ed Andrea Adamo, ex-Direttore Hyundai Motorsport e non solo...

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