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Meno vendite di auto e crisi di lavoro pre-annunciata persino da Elon Musk, ma alcuni fondi privati USA puntano molto sul business, inteso come settore auto, sempre vivo e per cui necessitano servizi. L'esempio americano più recente balato alle cronache, finanziarie, porta sotto i riflettori gli autolavaggi.
Certo il mondo USA è differente dal nostro, anche per le auto. Dire che certi fondi stanno investendo per piccole attività di autolavaggi e officine però, è curioso anche nella patria di Henry Ford ed Elon Musk. Il fatto banale è che, pur se sempre meno privati acquistano vetture nuove in Italia come altrove, sempre più automobilisti sono attratti dalle offerte (pre-pagate) per lavaggio e manutenzione. Il Wall Street Journal è andato un po’ più a fondo, sulla questione che letta nei comunicati sembra solo dire “qualcuno mette ancora soldi nel business auto, ma è per quelle già in strada”.
Recentemente l'autolavaggio e le catene di autolavaggio sono divenute interessanti per investitori che, secondo i conti del WSJ, stanno pagando prezzi alti rispetto alla redditività degli stessi. Il motivo sembra essere soprattutto negli abbonamenti prepagati all'autolavaggio e anche nella riduzione di personale, quando il lavaggio è automatizzato, addirittura “smart” (ovvero capace di variare i prodotti di pulizia secondo i casi, “riconoscendo” la vettura).
Se il processo continua a “mangiare” piccole catene di autolavaggi locali integrando a livello unico forniture, servizi interni (es. contabili o di HR) e ovviamente ai clienti, si prospetta un’ottima redditività anche a medio termine per gli investitori. Stime danno un tasso annuo di crescita composto prossimo al 4% da oggi al 2030. Il lavaggio auto e la manutenzione ordinaria, in abbonamento pre-pagato come certi contenuti multimediali? Staremo a vederre se è qualcosa di realistico su larga scala, anche nella cara Europa.