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Occhio a vedere con diffidenza e pregiudizio tutto quanto sulla carta arrivi dalla Cina, dopo il dramma Coronavirus. Quelli che per primi dicono di non volere acquistare mai più “cinesate” di nessun tipo, se apprezzano l’auto come dovuto in mobilità privata di questi tempi, magari auto innovativa elettrica e da far pure invidia ai teslari… Tra poco butterano l’occhio su una delle più appetibili ricredendosi. Certo, parliamo di segmento e fascia superiori, non della piccola 500e della Fiat che combatte con le citycar.
Europei e Americani che vedevano fino a ieri in Musk e le sue Tesla un riferimento, ora potrebbero avere la prima rivale seria che costi “quasi il giusto”. È di marchio apparentemente svedese ma con capitali e DNA per gran parte cinesi. Le Polestar sono sulla carta dei buoni prodotti veicolistici per questi tempi, la cui produzione è attiva in quel di Luqiao, Cina, senza tutte le complicazioni in essere per le fabbriche europee e americane ancora semi- ferme.
Il marchio nuovo ma facente parte del gruppo di Volvo (a sua volta Geely) punta non tanto sulle prestazioni assolute ma sulle attenzioni a salute e sicurezza, dalla nascita. Lungimiranti? Può essere, anche se non si parla di molto tempo addietro: l’abbiamo vista per la prima volta nel 2019, quando però si viveva all’antica rispetto a ora.
La tecnica della grande berlina a cinque porte è cinese vero, ma più che discreta: con 408 CV (300 kW) e 660 Nm da pacco batterie 78 kWh e la trazione integrale. L’autonomia è di circa 470 km nel ciclo WLTP. Per gli interni vegan non si tocca nulla che abbia scalfito la vita di un animale. Il look della versione spinta arriva a esibire pinze freno Brembo e cinture sicurezza in tinta “dorata”. Mancava di conoscerne solo il prezzo, ora sappiamo che quello del mercato USA, per l’estate 2020 è pure sceso rispetto a quanto ventilato lo scorso anno: 59.900 dollari, equivalenti a circa 54.900 euro. Contando i pesanti incentivi riservati alle nuove auto elettriche il costo finale di questa Polestar 2 diventa di quelli interessanti sul segmento, in promessa fascia premium.
Ci sono poi pacchetti: pochi accessori ma di peso, che negli USA variano tra i 1.200 e i 5.000 dollari, per renderla full-option. La differenza con Model 3 starebbe proprio qui, nel costo finale a pari dotazione. Per avere l’ambito Autopilot e altro non incluso nella versione base, l’auto “di massa” di Elon Musk sale a costi paragonabili, anzi. Pare che in alcune aree d’Europa come la Norvegia la Polestar 2 possa partire poco oltre i 45K di listino. Gli americani più interessati agli EV dopo questo calo listino di circa 3K già si fregano le mani. Per fare i primi confronti su strada, anche se sulla carta Tesla mantiene piccoli vantaggi prestazionali e di immagine acquisita, oltre che di volumi con esperienza accumulata.