L'Area B a Milano, spiegata bene

L'Area B a Milano, spiegata bene
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Oggi, primo ottobre, scatta la fase 2 della zona a traffico limitato del capoluogo lombardo per tutta una serie di veicoli che superano determinati livelli di emissioni inquinanti. L'area B si estende per 128 km quadrati, ed è la più ampia in Italia. Ecco tutto quello che c'è da sapere
1 ottobre 2019

Inaugurata il 25 febbraio di quest'anno, l'Area B è stata creata dal Comune di Milano per limitare la circolazione alle auto più vecchie e inquinanti negli orari a più elevata densità di traffico dei giorni feriali, dalle 7.30 alle 19.30.

La sua introduzione è stata decisa dopo che, nel maggio dell'anno precedente, l’Italia era stata deferita alla Corte Europea per il mancato rispetto dei limiti di qualità dell’aria relativi al PM10 ed è ancora aperta la procedura di infrazione per il superamento dei limiti di qualità dell’aria relativi al biossido d’azoto (NO2).

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Quali veicoli non possono circolare

Oggi, primo ottobre, scatta la seconda fase del provvedimento che estende il divieto anche alle auto Euro 4 diesel senza Fap, alle Euro 3 e 4 diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione > 0,0045 g/km; alle Euro 4 diesel con FAP di serie e senza valore nel campo V.5 carta circolazione; alle Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con FAP after-market installato dopo 31 dicembre 2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4.

A differenza dell’Area C, che riguarda il solo centro cittadino, l’Area B coincide con gran parte del territorio della città di Milano: si tratta di ben 128 chilometri quadrati che corrispondono al 72% della Città metropolitana. Ad oggi è la Ztl più estesa d'Italia. Sempre secondo la fascia di limitazione che l'ha preceduta, la circolazione non comporterà pagamento, ma soltanto la multa in caso di infrazione.

La nuova zona è già delimitata da 187 varchi d’accesso: il sistema di telecamere rileva le targhe dei veicoli in entrata, mentre la circolazione “dinamica” all'interno del perimetro è affidata alla polizia locale dotata di appositi apparecchi.

I primi 12 mesi

Per consentire a tutti di adeguarsi alle nuove regole di circolazione, nei primi dodici mesi di attuazione si avranno a disposizione cinquanta giorni di libera circolazione anche non consecutivi. Funzionerà così: al primo accesso l’automobilista riceverà via posta un alert che spiega il funzionamento del provvedimento, invitandolo a mettersi in regola ma anche ad iscriversi al portale per controllare e gestire gli accessi disponibili.

Dal secondo anno i residenti a Milano avranno 25 giorni all’anno di libera circolazione anche non consecutivi, previa registrazione al sistema online.

All’esaurimento dei giorni di libera circolazione scatterà la sanzione.

Quanto inciderà sulla riduzione dell'inquinamento

Secondo il Comune di Milano, la limitazione dovuta all’Area B interviene sul 65% delle emissioni atmosferiche annue prodotte dal traffico veicolare. Il piano prevede - tra il 2019 e il 2026 - una riduzione delle emissioni atmosferiche da traffico complessivamente di circa 25 tonnellate di PM10 allo scarico e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto.

In particolare, il PM10 (ossia il materiale particolato con dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri) dovrebbe diminuire del 14% nel 2019; del 24% nel 2020 e del 21%nel 2021.

Per quanto riguarda i Nox (gli ossidi di azoto), la diminuzione tra il 2019 e il 2022 sarà del 4/5% all’anno, mentre si prevede un calo dell’11% all’anno tra il 2023 e il 2026.

Dal 1° ottobre 2020 sarà limitato l’accesso all’Area C anche per le auto Euro 1 benzina. Dal 1° ottobre 2022 la limitazione scatterà anche per le Euro 2 benzina, Euro 3, 4 diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione 0,0045 g/km; le Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con FAP after-market installato entro 31.12.2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4, e le vetture Euro 5 diesel. Dal 1° ottobre 2025 limitazioni estese per le Euro 3 benzina; Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistati dopo il 31 dicembre 2018. Dal 1° ottobre 2028 l’Area B sarà estesa alle auto Euro 4 benzina, Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistati entro il 31 dicembre 2018. Dal 1° ottobre 2030 il divieto entrerà in vigore anche per le auto Euro 6 diesel D_TEMP ed Euro 6 diesel D.

(Luciano Lombardi)

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