Si indaga sulle cause dell'incidente. Sotto accusa il guard rail penetrato nell'abitacolo
8 febbraio 2011
Conclusa, si fa per dire, la parte legata alla salute di Robert Kubica inizia una seconda fase per l'incidente che ha visto protagonista il pilota di F1.
La Procura della Repubblica, infatti, ha messo sotto accusa il guard-rail contro il quale la Skoda Fabia S2000 del polacco ha finito la sua corsa in modo anomalo: invece di proteggerlo, infatti, la barriera è penetrata nell'abitacolo procurando gravissime lesioni a mani e gambe.
Dalle prime indagini sembrerebbe che la struttura contenitiva fosse divisa in due segmenti sovrapposti per una decina di cm senza alcuna giuntura meccanica e quindi estremamente pericolosa in caso di incidente. Una situazione che non si sarebbe potuta verificare solo in gara, dove comunque corrono dei professionisti, ma nella vita di tutti i giorni.
In ogni caso, se il rail era a norma o meno lo chiarirà l'inchiesta aperta dal Sostituto Procuratore Giovanni Battista Ferro. Nel fascicolo viene ipotizzato il reato di "lesioni personali colpose".
"Le prescrizioni di sicurezza sono state seguite in modo completo - dice Piercarlo Capolongo, responsabile della sicurezza del comitato organizzatore del Rally al Secolo XIX - ma il punto dove è successo l’incidente non era stato considerato come criticità e non erano state disposte misure di sicurezza specifiche."
"Da un esame a prima vista - aggiunge l'organizzatore - non si poteva verificare che i due segmenti non fossero giunti, ma sovrapposti per qualche decina di centimetri. I collaudatori, nella loro ispezione del percorso, non hanno comunque ritenuto che fosse pericoloso. Durante il collaudo, comunque, gli ispettori non avevano rilevato che questa protezione non fosse conforme."
Kubica: inchiesta della Procura sul guard-rail