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Erano molte le voci secondo cui Koenigsegg avrebbe presentato al Salone di Ginevra una vettura inedita, ma alla fin fine la Agera ammirata sotto i riflettori della rassegna ginevrina altro non è se non un'ulteriore, significativa evoluzione del progetto CCX, ma è difficile dirsi delusi di fronte a questo autentico aereo con le ruote.
Il design è quello inconfondibile del marchio svedese, semplice e possente al tempo stesso, contraddistinto dalle porte ad apertura veriticale. L'abitacolo appare accogliente - solo l'accessibilità è un po' difficoltosa, come quasi in tutte le altre ipercar del resto - e rifinito con grande cura. L'impressione, una volta seduti davanti al volante, è realmente quello di essere a bordo di un caccia pronto al decollo e del resto, per chiarire ogni eventuale dubbio in questo senso, è sufficiente dare uno sguardo ai dati tecnici.
Il V8 biturbo di 4.7 litri è stato ulteriormente elaborato, fino a sviluppare la potenza incredibile di 910 cavalli e 1.100Nm di coppia, che associati ad un peso a secco di 1.290 chili e alla sola trazione posteriore promettono davvero un'esperienza di guida indimenticabile..
Le prestazioni, naturalmente, sono esaltanti, con uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 3.1 secondi, mentre la velocità massima è pari a 390 km/h.
Non stupisce, quindi, scoprire che particolare attenzione è stata posta proprio alla sicurezza attiva e alla sfruttabilità di queste prestazioni stratosferiche: ecco allora un nuovo impianto frenante con ABS regolabile e soprattutto quattro poderosi dischi carboceramici da 392×36 anteriori e 380×24 posteriori. Di nuova progettazione è anche il controllo di trazione, anch'esso regolabile, mentre l'aerodinamica perfezionata garantisce una deportanza di 300 kg già a 250 km/h. Il tutto per un'accelerazione laterale dichiarata di ben 1,6 g!
Il prezzo? Intorno al milione di euro, quasi a ricordare che quello che fino ad un paio di anni fa sembrava un azzardo assurdo da parte di Bugatti sta diventando un valore quasi standard nel campo delle ipercar più esclusive. E a chi non può permettersi nemmeno lontanamente di avvicinarsi a questa cifra non resta che sognare, in fondo ai sogni non c'è limite nemmeno in tempo di crisi...