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Castelletto di Branduzzo - In occasione della prima tappa italiana del Campionato europeo di drift King of Europe siamo stato ospiti del team Monster Energy Drink e dei suoi piloti.
Il King of Europe è un campionato professionale di drift che vede competere i migliori piloti europei della categoria. Abbiamo avuto il piacere di conoscere il pilota britannico Steve “Baggsy” Biagioni ed il suo compagno di team Dmitri Illyuk.
In realtà il privilegio di essere ospiti del team in qualità di giornalisti non ci ha dato grandi privilegi rispetto ai “normali” tifosi ed appassionati, a dimostrazione che l’ambiente del drift è un caso quasi unico per ospitalità ed accoglienza nel mondo degli sport motoristici.
Abbiamo chiesto ai due piloti le loro impressioni sulla gara italiana e cosa li affascina di questa stupenda disciplina. Speriamo che il loro entusiasmo posso coinvolgervi come ha coinvolto noi. Ecco il resoconto della stupenda domenica che abbiamo trascorso assieme.
Steve “Baggsy” Biagioni
Siamo qui a Castelletto di Branduzzo con Steve “Baggsy” Biagioni. Com'è stato venire a correre in Italia? Ti è piaciuto il circuito di Castelletto?
«È la prima volta che veniamo a gareggiare in Italia e per me è grandissimo piacere venire in questo Paese. Del resto mio nonno e mio padre venivano dall'Italia, quindi per me è sempre bello tornare qui. Rispetto al circuito della prima gara in Austria, quello di Catelletto di Branduzzo è più piccolo e quindi tecnico. Su un tracciato come questo bisognerà entrare in drift vicino ai propri avversari, quasi contemporaneamente. Mi sono divertito molto a girare qui».
Cosa diresti ad un appassionato di motori per convincerlo ad iniziare a seguire il drifting?
«Il drifting prima di tutto è una delle discipline del motorsport che è cresciuta più velocemente negli ultimi cinque anni. Rispetto ad una gara tradizionale è molto più spettacolare, non c'è una linea di arrivo e una di partenza. È uno sport dove ci sono dei giudici che valutano le singole performance dei piloti. È una disciplina davvero emozionante, è una sorta di freestyle motocross fatto con le auto. È davvero divertente da guardare, in tribuna, specialmente per tutti gli amanti del rally».
Ci parli della tua auto?
«Partecipo alle gare con una Nissan 200SX S13, con un motore Nissan da 500 CV. Guido quest'auto da due anni, durante i quali abbiamo continuato a svilupparla e a perfezionarla, lavorando su sospensioni, pneumatici e ora possiamo dire di essere più che soddisfati delle nostre prestazioni».
Hai praticato anche altri sport, correndo nel BTCC o nel motocross. Quanto è differente il drifting da queste discipline e perché lo preferisci ad altre forme di motorsport?
«Per me il drifting rimane lo sport più divertente. Nelle altre discipline in cui ho gareggiato, come il rallycross o il motocross, c'è molta più pressione sul pilota, mentre qui si riesce ad affrontare il weekend di gara con più relax. Preferisco il drifting poi anche perché forse è la disciplina sportiva dove riesco ad ottenere i migliori risultati».
“Per me il drifting rimane lo sport più divertente. Nelle altre discipline in cui ho gareggiato, come il rallycross o il motocross, c'è molta più pressione sul pilota, mentre qui si riesce ad affrontare il weekend di gara con più relax”
Steve, una curiosità: cos’è quel tubo che vediamo uscire dal cofano della tua Nissan?
«E lo scarico della valvola wastegate del turbo, messa lì fa un po’ di rumore in più».
Su questo circuito i tuoi avversari italiani spendono molto tempo allenandosi
«E’ vero però la prossima gara sarà in Inghilterra ed allora sarò io a correre in casa (sorride sornione, Ndr)».
Dmitry Illyuk
Dmitri, un weekend in salita per te quello qui in Italia, vedo che non corri con la tua solita auto. Ci racconti com’è andata?
«Ho dovuto affrontare il weekend di gara a Catelletto di Branduzzo con l'auto del mio amico Luca Lodo, un pilota italiano, perché io sfortunatamente ho danneggiato la mia durante il primo round in Austria. Monto praticamente un motore di serie, da circa 300 CV – troppo pochi per un tracciato come questo - ma non per questo ho smesso di lottare. Mi sono qualificato 30. e dovrò confrontarmi da subito con il mio amico Francesco Conti. Uno dei migliori piloti con una delle macchine migliori, difficilmente avresti potuto avere un avversario più ostico. Non facciamo piani, il mio obiettivo in ogni caso qui in Italia è quello di divertirmi, la mia auto principale è rotta quindi questo è quello a cui devo pensare. Sarebbe stato bello se avesse piovuto, perché l'acqua avrebbe livellato le prestazioni delle vetture, e avrei avuto qualche possibilità in più».
Come hai trovato il circuito di Castelletto?
«È la prima volta che corro qui a Castelletto di Branduzzo, ma ho apprezzato molto questo circuito. È vero, è piuttosto piccolo, ma in questo modo gli spettatori possono godersi bene lo spettacolo in pista».
Quali consigli daresti a chi desidera iniziare a praticare drifting?
«Il consiglio non può che essere uno ed uno soltanto. Prendere un'auto a trazione posteriore, con un bel differenziale autobloccante e continuare a provare, provare e provare! È vero, in drifting si va sempre di traverso, ma il consiglio, per chi si avvicina per la prima volta a questa disciplina, è quello di fare inizialmente un corso di guida sportiva in pista. In questo modo si correggono molti degli errori più comuni dell'automobilista medio, poi si può passare a specializzarsi sul drifting».
Daniele Pascucci