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Keanu Reeves è certamente una delle star più conosciute del firmamento di Hollywood. Dopo aver partecipato a pellicole di grande successo, come Point Break e Speed, Reeves è entrato nell'immaginario collettivo interpretando l'iconico ruolo di Neo, protagonista della saga di Matrix. Non tutti sanno, però, che Reeves, 52, anni, è anche un grande appassionato di motori: tanto che la sua fascinazione per il mondo delle due ruote l'ha portato a fondare, insieme a Gard Hollinger, la Arch Motorcycle, società che produce e personalizza moto dallo stile decisamente americano. Lo abbiamo incontrato all'evento Michelin Pilot Experience, negli Stati Uniti: Reeves, oltre ad essere testimonial della Casa francese, ha scelto anche gli pneumatici Michelin per le sue moto. E proprio dalle due ruote comincia la nostra intervista.
Perché hai deciso di creare la Arch Motorcycle KRGT-1?
Keanu Reeves: «Per me creare questo modello da sogno costituiva un grande desiderio, perché adoro andare in moto. Ho conosciuto una persona (Gard Hollinger, ndr) in grado di progettare una due ruote con cui ho condiviso questa passione. La KRGT-1 è speciale, perché è una twin cruiser sulla quale abbiamo lavorato per garantire prestazioni elevate. Si tratta di un modello unico al mondo».
Quanto è durato lo sviluppo di questo progetto?
«Lo sviluppo del prototipo è durato circa quattro anni; il passaggio dalla concept alla produzione, invece, è avvenuto nel giro di due anni e mezzo. In totale, è stato un processo di circa sette anni».
Qual è l’obiettivo di produzione annuale della Arch Motorcyle?
«La nostra è un’azienda con volumi di produzione bassi: ci focalizziamo sulla qualità e sulla personalizzazione. Non realizziamo più di 100 esemplari l’anno».
Come mai avete scelto pneumatici Michelin per la KRGT-1?
«Nel corso dello sviluppo della moto, abbiamo provato pneumatici di diversi produttori. Quando abbiamo montato le Commander II, abbiamo capito immediatamente che si trattava della gomma giusta. Volevamo offrire ai clienti la sicurezza nello spingere sul rettilineo, ma desideravamo che fosse anche maneggiabile facilmente in curva».
Quello che volevate ottenere, quindi, è una moto sportiva con le fattezze di una cruiser?
«Sì. Ducati lo ha fatto con la Diavel, e anche noi stavamo sviluppando questo concetto nello stesso periodo. La Diavel è una moto fantastica; il suo motore e quello della nostra sono diversi, però, così come lo è la maneggevolezza dei due mezzi. Vorrei solo aggiungere una cosa, poi, in merito alle nostre moto: non ci dedichiamo solo alla produzione, ma anche alla personalizzazione per ciascun cliente, come fosse un completo fatto su misura. Ciascun esemplare è unico».
Qual è il tuo ricordo preferito legato ad una vettura?
«Serbo molti ricordi legati alle auto: nel 1995 ho guidato da Toronto a Los Angeles, perché volevo tentare la fortuna come attore ad Hollywood».
Che percorso di una settimana consiglieresti negli Stati Uniti, e con quale macchina lo affronteresti?
«Sceglierei una Porsche Carrera 4 del 1996, e la userei per percorrere la costa della California. Poi salirei verso il parco di Redwood e le montagne, e alla fine tornerei indietro verso casa».
Qual è la tua playlist ideale per un viaggio in auto?
«Partirei dai Ramones, per poi passare ai Clash, ai Joy Division, a Robert Johnson, un po’ di blues, e un po’ di Coltrane».
Non ci dedichiamo solo alla produzione, ma anche alla personalizzazione per ciascun cliente. Sarà come un completo fatto su misura. Ciascun esemplare sarà unico
Qual è l’auto che usi tutti i giorni?
«Solitamente non mi sposto con un’auto, ma con una moto, una Arch Motorcycle KRGT-1, appunto. Ho anche una Porsche 991 del 2013».
L’anno scorso sei stato a Tavullia con Valentino Rossi. Ti piacerebbe collaborare con lui?
«No, ma sono un grande estimatore di Valentino, quindi è stato fantastico poterlo incontrare e vederlo correre dal vivo. È bravissimo».
Segui la MotoGP?
«Sì, mi piace molto. Ho avuto la possibilità di vedere alcune gare dal vivo, incontrando i protagonisti nel dietro le quinte: piloti, meccanici, team manager. C’è una bella atmosfera, ed è un’occasione unica per imparare da loro, scoprire come lavorano e come funzionano le moto. Credo che le nostre esperienze vissute nel paddock della MotoGP influenzeranno il nostro approccio al lavoro».
Cosa desideri per l’attore Keanu Reeves e per la tua vita privata nel 2017?
«Lavorare a progetti interessanti. Spero che le mie interpretazioni incontrino il gusto del pubblico e desidero avere la possibilità di essere creativo. Per quanto riguarda la Arch Motorcycle, mi auguro che abbia successo e che i nostri prodotti siano apprezzati dagli acquirenti. E spero che sia un buon anno anche per l’amore».