Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Ai vari saloni dell’auto, sempre più spesso, si vedono concept car a guida totalmente autonoma che, al proprio interno, sembrano più salotti che spazi adibiti alla guida. Un’idea innovativa? Forse, ma non del tutto visto che già durante una mostra del 1972 al MoMA, denominata “Italy: The New Domestic Landscape”, Citroën ha presentato Kar-A-Sutra.
L’auto, realizzata in collaborazione con Pirelli e l’architetto Mario Bellini, riprende un po’ da lontano gli stilemi della Citroën Méhari, presentata qualche anno prima, rielaborandola in stile monovolume o camper, senza però cucina o bagno.
L’opera d’arte è lunga più di sei metri e al proprio interno, oltre al volante, si presenta come uno spazio modulabile attrezzato con cuscini che possono essere disposti in base al numero di occupanti e alla funzione assunta dal mezzo che, come si evince dai bozzetti, era stato pensato per cavalcare il movimento Hippy, che aveva visto il proprio culmine solo pochi anni addietro.
L’installazione prevedeva anche la presenza di alcuni mimi che abitavano l’abitacolo, mentre il tettuccio poteva essere aperto o, in alternativa, rialzato, così da dare la possibilità agli occupanti di stare in piedi.
La guidabilità della Kar-A-Sutra forse non sarebbe stata il massimo ma, alla fine, si tratta pur semplice di un esercizio stilistico. L’architetto ha descritto così lo scopo della propria creazione: "Per distendersi, dormire, sorridere, chiacchierare faccia a faccia, alzarsi, godersi il sole, scattare foto, giocare a carte, mangiare e bere, fare l'amore, comprare un cavallo e un pianoforte lungo la strada ... In previsione del futuro, l'auto diventa uno SPAZIO UMANO MOBILE".
Diciamo che, in effetti, già il nome lasciava poco spazio all’immaginazione.
Photo credits: Bellini.it