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Oggi nell’Aula Magna dell’ateneo milanese si rinnova un accordo che per entrambe le parti ha un significato storico: da generazioni Pirelli e Politecnico di Milano collaborano su più fronti, con reciproco vantaggio. La grande azienda italiana fondata nel 1872 da un ex-studente del Politecnico che si mise a operare nel campo della chimica, su spinta di un professore che insegnava in queste aule, non può che continuare a investire nella ricerca basandosi anche su un'eccellenza tricolore come quella dei reparti di ingegneria che si trovano in zona Lambrate, a Milano.
Sono diversi i fronti di collaborazione che si rinnovano negli anni, come il CoRECOM, non solo di ricerca sui materiali in senso stretto quindi, ma anche sugli effetti che questi producono per un prodotto che appare grossolanamente sempre come l'ennesimo oggetto rotondo, in gomma, ma influisce pesantemente sulla sicurezza, sulle prestazioni (come nella Formula 1, dove Pirelli è presente) ma anche sul confort. Le automobili del passato sono diverse da quelle del futuro, cambiano le propulsioni ma non cambiano gli strumenti per avere il contatto a terra, per fortuna di Pirelli e per fortuna del Politecnico, che fornisce materiale per lo sviluppo ma anche “manodopera” con costante inserimento in stage e successive assunzioni di vari dei propri studenti. Ovviamente l'azienda italiana collabora con vari istituti in tutto il mondo, non solo in Europa (persino in Cina, ndr) ma il legame con il Politecnico milanese è quello per tradizione più lungo e più solido.
Ci si augura che anche i risultati siano sempre costantemente positivi, come sono stati sinora (nove famiglie brevettuali e 20 pubblicazioni negli ultimi sei anni) e come non hanno mancato di sottolineare il presidente Tronchetti Provera e Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, alla firma di questo nuovo accordo di tre anni, nei quali l’azienda investirà circa 500.000 euro annui che la fondazione del Politecnico ripartirà anche su dottorati e assegni di ricerca.
Due i filoni di ricerca: l’area di progettazione di materiali innovativi e l’area di sviluppo di prodotti e Cyber. In particolare i ricercatori si focalizzeranno su Nuovi Materiali (modifica di polimeri; nanocariche; materiali protettivi per il pneumatico; nuovi materiali a basso impatto ambientale; dinamica molecolare) e Sviluppo prodotti e Cyber (rumore; acquaplano; aerodinamica del pneumatico; sviluppo di modelli matematici che consentono al chip contenuto nel Cyber Tyre di estrarre informazioni utili al controllo intelligente del veicolo e allo sviluppo di servizi a valore aggiunto).