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Lussemburgo – In occasione della presentazione del nuovo invernale Goodyear UltraGrip 9, abbiamo intervistato Jean-Pierre Jeusette, General Director del Goodyear Innovation Center in Lussemburgo, dove il costruttore americano progetta grazie a 1.250 ingegneri pneumatici per tutta l'Europa, il Medio-Oriente, l'Africa e l'Asia.
Quanto è importante il nuovo invernale UltraGrip 9 per Goodyear?
«Il nuovo Good Year UltraGrip 9 è davvero molto importante per noi, perché vuole stabilire nuovi punti di riferimento nel mercato dei pneumatici invernali. È una gomma per le auto compatte del mercato, infatti viene proposto solo nelle dimensioni da 14 a 16 pollici».
Quanti pensate di venderne?
«Per noi quello delle compatte è un segmento importantissimo in Europa, dove ogni anni vendiamo diversi svariati milioni di pneumatici. Non conosco esattamente il dato per questo e il prossimo anno, ma credo che venderemo all'incirca 1,5 -2 milioni di Ultragrip 9 ogni anno».
GoodYear offre invernali anche ai clienti di vetture sportive?
«L'UltraGrip 9 è riservato solo alle auto più compatte, per questo viene offerto soltanto nelle misura da 14 a 16 pollici. Per chi monta cerchi più grandi abbiamo sviluppato una gomma più sportiva, la UltraGrip 8 Performance, che presto, entro il prossimo anno, verrà sostituita dal nuovo modello UltraGrip 9 Performance. In questo modo abbiamo la gomma giusta per ogni tipologia di auto, anche per le sportive ad alte prestazioni».
Quanta tecnologia si nasconde dietro a questo nuovo invernale?
«Tantissima. Basta pensare che durante lo sviluppo di questo nuovo pneumatico abbiamo costruito più di 300 prototipi nel nostro centro di Ricerca&Sviluppo qui in Lussemburgo, dove non c'è una reale produzione perché qui realizziamo soltanto pneumatici sperimentali».
Quanto tempo occorre per passare dal prototipo di una nuova gomma alla produzione? E per realizzare un singolo pneumatico?
«Una volta che il prototipo della gomma è pronto e definito in tutti i suoi parametri dobbiamo realizzare gli stampi dove verranno creati gli pneumatici. Gli stampi vengono realizzati direttamente nelle nostre fabbriche, anche in questo caso prima sotto forma di prototipi e poi nella versione definitiva. Per arrivare alla produzione dal prototipo occorrono quindi dalle quattro settimane ai tre mesi. Quando tutto è perfetto possiamo dare il via alla produzione. A questo punto per realizzare uno pneumatico occorrono solamente pochi minuti».
Quante persone hanno lavorato alla sviluppo dell'UltraGrip 9? E quanti ingegneri lavorano qui, nel vostro centro Ricerche in Lussemburgo?
«Più di 200 tra tecnici e ingegneri hanno lavorato allo sviluppo del nuovo pneumatico invernale UltraGrip 9. Di questi 60 hanno lavorato a tempo pieno esclusivamente su questo progetto. Nel nostro centro di Ricerca qui in Lussemburgo lavorano circa 1.250 tra ingegneri, tecnici e scienziati».
Dove viene costruito il nuovo UltraGrip 9?
«Il nuovo UltraGrip 9 viene costruito in diversi stabilimenti in Europa perché ne produciamo talmente tanti che un solo sito produttivo non sarebbe sufficiente per soddisfare la domanda. Questa copertura viene prodotta in Germania, Polonia e in Slovenia».
“Una gomma invernale deve riuscire a mettere d'accordo molti più parametri rispetto ad una copertura estiva”
Perché è più difficile progettare una gomma invernale rispetto ad una estiva?
«Una gomma invernale deve riuscire a mettere d'accordo molti più parametri rispetto ad una copertura estiva. L'invernale è ottimizzato per garantire prestazioni alle basse temperature, ma allo stesso tempo in una miriade di condizioni molto diverse tra loro. Oltre che sull'asciutto, una gomma termica deve trovarsi a suo agio anche sul bagnato, sulla neve, sul fango e persino sul ghiaccio, a patto però che le temperature siano basse, prossime allo zero. Le gomme termiche sono ottimizzate per garantire grandi prestazioni sia sul bagnato che sull'asciutto ma a basse temperature! Se ci troviamo abbondantemente sopra ai 7° C, magari a temperature prossime ai 20 – 25° C le gomme estive risultano però migliori. Serve quindi il prodotto giusto al momento giusto».
Un invernale garantisce prestazioni maggiori di un estivo anche in frenata su asciutto?
«Anche in condizioni di asciutto, ma a basse temperature, è enorme la differenza tra un invernale e un estivo, per esempio in frenata. L'invernale, grazie alla mescola più morbida anche quando fa molto freddo, avrà sempre maggiore grip. Garantendo spazi di arresto più corti e quindi maggiore sicurezza».
A chi utilizza le catene perché consiglierebbe di dotarsi comunque di gomme invernali?
«Quando piove si vede immediatamente che la strada è bagnata, quindi è immediato adeguare il proprio stile di guida per non correre inutili rischi. Ma quando fa freddo il vero pericolo diventa il ghiaccio, perché non si vede e all'improvviso può creare situazioni di pericolo. Ecco perché in inverno sono importantissime le gomme da neve, che riescono a garantire maggiore sicurezza».
Avete qualche novità in cantiere anche per quanto riguarda gli estivi?
«Lo scorso anno abbiamo lanciato il nuovo estivo EfficientGrip Performance, il migliore al mondo nella sua classe perché ha ottenuto B nella resistenza al rotolamento ed A per quanto riguarda le prestazioni su bagnato. Ora però stiamo già lavorando alla versione nuovo Ultra High Performance. Oggi abbiamo sul mercato con il nostro F1 Asymmetric 2 e ci stiamo preparando a lanciare il suo successore, che potrebbe arrivare nel 2016».
Per molti costruttori di pneumatici il motorsport è diventato importantissimo. Lo è anche per voi?
«Certamente. GoodYear è stata per molti anni in F1 e abbiamo ancora il ricordo delle tante vittorie conquistate nella massima categoria. Oggi non siamo più nel Circus ma negli Stati Uniti GoodYear lavora con la Nascar. In Europa invece siamo impegnati nel motorsport con il marchio Dunlop, che fornisce pneumatici da competizioni in una miriade di categorie, soprattutto nell'endurance e alla 24 Ore di Le Mans».
Perché negli Stati Uniti il marchio Goodyear è ancora utilizzato nel motorsport mentre in Europa vi servite soltanto di Dunlop?
«Prima di tutto siamo gli unici ad avere nel Vecchio Continente due premium brand, mentre tutti i nostri competitor affiancano al proprio marchio di punta uno più accessibile. Per questo motivo dobbiamo posizionarli in maniera diversa. In Europa Dunlop è il marchio per veri appassionati e per auto sportive e per questo lo utilizziamo nelle competizioni. GoodYear invece è pensato più per le famiglie e per trasmettere i concetti di sicurezza ed efficienza. Negli Stati Uniti invece la situazione è molto diversa, perché Dunlop è un marchio riservato ad una vera nicchia, molto più conosciuto per le gomme da moto, e GoodYear è avvertito ancora molto come un brand sportivo e performante».