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Il fuoristrada americano 4x4 che ha combattuto una guerra mondiale. Sarebbe un quiz facile praticamente per tutti, perché parliamo della Jeep Wrangler: un'auto fedele a se stessa da oltre 80 anni, con telaio a longheroni, trazione 4x4 inseribile con tre differenziali bloccabili meccanicamente e ponte rigido su entrambi gli assi. Oggi quella stessa macchina inizia ad affacciarsi al futuro con le varianti ibride plug-in 4xe, ma dice addio alla motorizzazione 3.0 EcoDiesel segnando di fatto la fine dei rapporti fra questo storico modello e la propulsione a gasolio.
La Wrangler però non è mai stata davvero nota per i motori diesel, specie quando ancora si chiamava "CJ" o "MB Willys": venne progettata con un solidissimo motore a benzina negli Anni '40, e proseguì la sua carriera leggendaria in una realtà - quella d'Oltreoceano - in cui un motore V8 ad alta cilindrata non stupisce nemmeno oggi, figuriamoci nel corso del Dopoguerra e del Novecento. Ripercorriamo allora la storia delle motorizzazioni di questa ex-militare su quattro ruote.
L'esercito americano aveva iniziato a fare richieste di un veicolo leggero, non blindato ma da fuoristrada già a partire dal 1935. Alcune Case produttrici - molte delle quali non esistono più - si cimentarono nella creazione di progetti adatti alla richiesta del corpo americano, ma nel 1941 l'esercito scelse ufficialmente i prototipi di due aziende: Ford con la GPW, e quella che di fatto divenne la più famosa e popolare, la Willys MB. Se vi chiedeste da dove nasce il nome "Jeep", è per via della pronuncia della sigla "GP", acronimo per "General Purpose".
Sotto il cofano trovava posto un motore Willys 442 (L134): un robusto e solido 2.2L (134 cu, da cui il nome) a quattro cilindri in linea, con testata a "L" e valvole laterali. La sua potenza toccava i 54 CV (40 kW) a 3.700 giri/min e la coppia 123 Nm a 2.000 giri/min, per una velocità massima di 105 km/h e un rapporto peso/potenza di circa 20 kg/CV. Il rapporto di compressione era di circa 6,5:1 adatto all'uso di benzine militari e a basso numero di ottani. La trasmissione, con giunti a "U", godeva di un cambio a tre marce + retromarcia, con riduttore e ripartitore centrale. La trazione era posteriore con le marce normali per l'uso stradale, modificabile in 4x4 tramite un comando a leva, con marce normali o ridotte per l'impiego in fuoristrada.
A partire dal 1945, quattro anni dopo l'ufficializzazione della MB da guerra, la Willys-Overland diede vita alla CJ, acronimo per "Civilian Jeep" e di fatto versione commerciale dello stesso modello in divisa. La prima di queste, nota come CJ-2, era realmente identica alla MB: motore Willys 442 "Go Devil" da 54 CV, cubatura 2.2L a quattro cilindri e valvole laterali. Trasmissione ancora a tre marce + retromarcia. Venne prodotta in appena 40 esemplari, ma fu un perfetto banco di prova per la versione di serie CJ-2A. Lo stesso vale per la versione successiva CJ-3A del 1949, con stesso gruppo motore-cambio.
Le prime differenze si notano a partire dal 1953, anno in cui la Willys-Overland venne venduta alla Kaiser: nacque così la CJ-3B (la CJ-4 fu solo un esperimento) con il motore sostitutivo del Go Devil, che si chiamava Hurricane F134: la F indicava la differente conformazione della testata rispetto alla L precedente, ma di base non venne stravolta la formula del 2.2L a quattro cilindri benzina, considerando la robustezza complessiva del propulsore di partenza. A partire dal 1963 arrivò come optional la trasmissione manuale a 4 rapporti.
Nel 1954 arrivò la Willys CJ-5, che dal 1964 venne rinominata come Jeep CJ-5 e iniziando così la stirpe di modelli noti con questo nome. Benché inizialmente non fossero questi i piani, la CJ-5 non andò a sostituire la precedente CJ-3B, che infatti rimase in produzione parallela fino al 1968. La nuova versione però portava con sé una serie di novità sotto il cofano, grazie anche all'acquisizione di Kaiser-Willys da parte di American Motor Corporation (AMC): nel corso delle generazioni fino alla CJ-7 del 1986, a fianco e poi in sostituzione dell'ormai noto Hurricane F134, arrivarono numerose altre motorizzazioni con varie cilindrate, potenze e alimentazioni, insieme a trasmissioni automatiche a tre marce e manuali fino a cinque rapporti. E sì, è una serie di prime volte fra motore a gasolio e versioni a otto cilindri, oltre alla nascita di nomi storici come Renegade e Golden Eagle:
La Wrangler segnò la fine dell'era "CJ" e l'inizio dei tempi moderni per il fuoristrada americano, che però non cambiò di una virgola nella filosofia.
La prima generazione, nota con la sigla YJ (1986 - 1995), riproponeva uno stile generale simile a quello della Civilian Jeep e una gamma motori semplificata, che fra l'altro non comprendeva né V8 né turbodiesel:
La generazione successiva, il TJ (1996 - 2006), fu rivoluzionario nell'estetica generale - divenne più grande e muscoloso, oltre ad offrire dal 2004 una variante Unlimited a passo allungato - più che nelle motorizzazioni, andando a sostituire in un secondo momento il motore di base.
Il propulsore AMC 150 infatti rimase fino al 2002, per poi lasciare spazio l'anno successivo al nuovo 2.4L PowerTech, sempre a quattro cilindri e alimentato a benzina. Diverso il discorso per l'AMC 242, che invece rimase disponibile per tutta la durata di questa generazione. Per entrambe le motorizzazioni, il 2002 segnò l'anno di definitivo abbandono delle trasmissioni automatiche a 3 marce, a favore di un minimo di quattro rapporti automatici e fino a 6 marce manuali.
L'era Chrysler inizia con lo sviluppo della terza generazione di Wrangler, nota con la sigla JK (2007 - 2018). Con questa versione, esteticamente ancora più massiccia ma sempre inconfondibilmente Jeep, la gamma motori viene rivoluzionata grazie ai propulsori firmati Chrysler, e anche al ritorno di un gasolio che per altro venne sviluppato in Italia:
L'ultima generazione di Wrangler, nota come JL, ha mantenuto solo il motore a benzina della versione precedente e ha dato una profonda rinfrescata alla gamma delle motorizzazioni: sono giunti infatti un nuovo turbodiesel (non disponibile in Italia, nonostante sia stato progettato dalla stessa azienda italiana del precedente JK), un turbobenzina di cilindrata contenuta e anche varianti ibride plug-in. E considerando che si parla di un fuoristrada americano, non poteva mancare un nuovo motore V8. Novità anche sulla trasmissione, che sfrutta un cambio automatico a 8 rapporti.
Jeep
Corso G. Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 0426 5337
https://www.jeep-official.it/
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