Jeep Commander

Jeep Commander
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Off-road per sette con il primo SUV della casa americana
25 settembre 2005

Dal fuoristrada al SUV, sulla carta, il passo è breve, ma se siete un vero e proprio mito del 4x4 le cose vi sembreranno diverse, perché il pericolo di annacquare il prestigio costruito su cinquant’anni di veicoli inarrestabili è sempre dietro l’angolo. E così, il primo SUV del marchio jeep arriva solo adesso, ma l’attesa è stata ripagata con un veicolo davvero ricco di contenuti.

Design classico
Dal punto di vista stilistico il Commander, questo il nome del nuovo modello a stelle e strisce, punta su un design classico, il cui punto forte è costituito dalla tradizionale calandra cromata a listelli verticali, vero e proprio marchio di fabbrica di tutti i modelli Jeep.
I designer della casa americana, del resto, continuano a tirare dritto per la loro strada, senza farsi influenzare dalla concorrenza: così, mentre altri concorrenti diretti puntano su linee curve e carrozzerie affusolate, il Commander ripropone forme piuttosto squadrata, che ricordano vagamente quelle in voga tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80. Il che, ben inteso, non rappresenta necessariamente un difetto, perché il Commander può esibire una personalità molto forte e inconfondibile in un mercato ormai decisamente affollato.
Non a caso, i designer americani dichiarano con orgoglio di essersi ispirati proprio ad alcuni modelli jeep del passato, quali la Willys Station Wagon (1946-1962), la Wagoneer (1963-1991) ed in particolar modo la Cherokee (1984-2001).

C’è posto per sette
Nell’abitacolo trovano posto tre file di sedili, per un totale di sette posti, ma a dispetto della grande abitabilità interna, il Commander è solo 37 millimetri più lungo di jeep Grand Cherokee 2005 e grazie allo stesso passo (2.780 mm) vanta una manovrabilità ed una capacità di guida in fuoristrada del tutto paragonabili a quelle di Grand Cherokee.

 

Il tetto di jeep Commander è leggermente rialzato nella parte posteriore per aumentare l’altezza interna in corrispondenza dei sedili della seconda e terza fila: i primi infatti sono montati 124 mm più in alto rispetto a quelli anteriori, mentre la terza fila risulta rialzata di 128 mm rispetto alla seconda, per consentire la massima visibilità a tutti gli occupanti.
Sempre a proposito del tetto, segnaliamo che è disponibile anche un nuovo tetto trasparente completo di tendine sopra la seconda fila di sedili.

Osservando più in dettaglio il posto di guida, si nota che la parte inferiore del cruscotto è la stessa di jeep Grand Cherokee, mentre la sezione superiore è stata completamente rinnovata: quattro bocchette di ventilazione circolari ed i bulloni a vista contribuiscono a conferire alla strumentazione un aspetto tecnico, anche se un po’ spartano. Il quadro strumenti è composto da quattro elementi circolari con illuminazione a LED.

La seconda fila è frazionabile in tre parti di differente larghezza (40/20/40) ed è ribaltabile in avanti per agevolare l’ingresso e l’uscita dei passeggeri della terza fila, su entrambi i lati del veicolo. Tutti e tre gli schienali possono essere inoltre ribaltati per fornire un piano di carico completamente piatto.

Per garantire il massimo comfort, jeep Commander può essere equipaggiato a richiesta con un condizionatore per la terza fila di sedili, indipendente dall’impianto di ventilazione e riscaldamento anteriore, che climatizza il vano posteriore attraverso una bocchetta singola sul pavimento e due bocchette circolari girevoli su ciascun lato dei pannelli laterali posteriori.

Sul fronte della capacità di carico, con sette occupanti a bordo resta a disposizione per i bagagli un volume

 

di 170 litri, che diventano 1.028 litri ribaltando la terza fila di sedili e addirittura 1.951 litri ribaltando anche la seconda.

Non teme gli ostacoli
Nello sviluppare il primo SUV a sette posti della propria storia, in jeep non hanno perso di vista la tradizione del marchio americano, sinonimo di prestazioni di riferimento nel fuoristrada. Ecco allora che il Commander è dotato dello stesso sistema di trazione, delle stesse sospensioni e dello stesso gruppo motore/trasmissione della Grand Cherokee.

Le sospensioni anteriori, di nuova concezione, sono state progettate per offrire al conducente un maggiore controllo. La nuova geometria delle sospensioni posteriori a cinque punti di ancoraggio, inclusa una barra stabilizzatrice, migliora la rigidità laterale garantendo una tenuta di strada ottimale. Il nuovo sterzo a pignone e cremagliera assicura una risposta più precisa, mentre il ridotto diametro di sterzata pari a 11,2 metri assicura una buona maneggevolezza.

Sul fronte della trasmissione, il Commander è disponibile nei paesi al di fuori del Nord America con due sistemi di trazione integrale permanente. Il sistema Quadra-Trac II offre una trazione continua sulle quattro ruote e ne previene lo slittamento, assicurando la massima trazione in un’ampia gamma di condizioni. Il secondo sistema di trazione integrale permanente, Quadra-Drive II, migliora ulteriormente le doti del veicolo nel fuoristrada grazie ai differenziali elettronici a slittamento limitato (ELSD), anteriore, centrale e posteriore. Grazie al nuovo sistema ELSD il trasferimento della coppia risulta più veloce ed il 100% della coppia può essere distribuito singolarmente ad ognuna delle quattro ruote: una caratteristica che soltanto jeep Commander e jeep Grand Cherokee possono vantare nel segmento dei SUV.

 

Negli Stati Uniti, per altro, è disponibile anche con la sola trazione posteriore, ma agli automobilisti europei è stato giustamente risparmiato questo controsenso…

Nuovo cuore turbodiesel
Sul fronte delle motorizzazioni, spicca il nuovo sei cilindri 3.0 CRD diesel, dotato di turbocompressore a geometria variabile e distribuzione a quattro valvole per cilindro: eroga 218 CV e una coppia massima di 510 Nm disponibile già a partire da 1600 giri/min.
Per quei coraggiosi che invece guardano con indifferenza all’andamento dei prezzi alla pompa o semplicemente desiderano il massimo delle prestazioni, è disponibile anche un V8 5.7 HEMI capace di 326 CV e 500 Nm. In questo caso, il 90% della coppia massima è disponibile fra 2400 e 5100 giri/min, garantendo eccellenti prestazioni nel traino con rimorchio, nell’off-road e durante la normale marcia in città ed in autostrada. Il motore è equipaggiato con il Multi-Displacement System (MDS) che disattiva selettivamente la metà dei cilindri durante la marcia a velocità di crociera o in fase di lieve accelerazione, ottenendo una riduzione dei consumi fino al 20%, a seconda delle condizioni di marcia.
In alternati, è disponibile anche un V8 da 4,7 litri con 231 CV a 4500 giri/min e 410 Nm a 3600 giri/min: il classico compromesso per chi subisce il fascino del V8 ma ne teme i costi fissi di gestione.

Abbinato al 3.0 CRD troviamo un nuovo cambio automatico a 5 marce. Stessa architettura, ma sistema diverso, per la trasmissione automatica abbinata ai V8 benzina.
Le due trasmissioni sono dotate del sistema di controllo interattivo Electronic Range Select. Il cambio prevede la possibilità di scegliere tra la modalità completamente automatica (Drive), e quella sequenziale spostando semplicemente la leva verso destra o sinistra. Ciò consente al conducente di avere il pieno controllo in ogni condizione di guida, su strada e fuoristrada.

L’elettronica? E’ una sicurezza!
Sul fronte della sicurezza attiva, il Commander è dotato del sistema Electronic Roll Mitigation (ERM) a completamento del controllo elettronico di stabilità (ESP), ai quali si aggiungono Brake Assist, ABS, controllori trazione TCS e sistema per il monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPM). In caso di impatto, poi, sono previsti airbag multistadio, windowbag, cinture di sicurezza con pretensionatore e limitatore della forza di ritenuta.

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  • Prezzo da 42.460
    a 66.870 €
  • Numero posti 7
  • Lunghezza 479 cm
  • Larghezza 190 cm
  • Altezza 183 cm
  • Bagagliaio da 235
    a 1.776 dm3
  • Peso da 2.305
    a 2.355 Kg
  • Carrozzeria Suv e Fuoristrada
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