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Il marchio Iveco si è incamminato sulla Via della Seta: porta fino in Cina, infatti, l’ipotesi di cessione da parte di Cnh Industrial del ramo d’azienda legato alla produzione di veicoli commerciali, camion ed autobus.
Cnh Industrial, il cui pacchetto azionario di maggioranza è nella mani di Exor, holding della famiglia Agnelli, da inizio anno è guidata da Scott W. Wine: proprio il nuovo Ceo sta gestendo in prima persona le trattative con i cinesi, negoziato che interessa anche una quota di minoranza di Fpt Industrial, la divisione motori del gruppo.
L’interesse di Faw per Iveco non è nuovo: già nella scorsa estate erano girate voci di una trattativa preliminare ed ora il gruppo cinese è tornato alla carica, mettendo sul piatto un'offerta più allettante, che potrebbe spingere Cnh alla vendita.
A Piazza Affari la notizia della trattativa ha avuto contraccolpi positivi: il titolo Cnh Industrial, dopo una temporanea sospensione per eccesso di rialzo, ha chiuso le trattative con un incremento superiore al 6%, fissando il controvalore delle azioni a quasi 11 euro, valore record dal marzo 2018, ma ancora inferiore al massimo stabilito con 12,48 euro a febbraio dello stesso anno.
La cessione a Faw, che punta ha con marchio Jiefang è attiva nel quadrante del sud-est asitatico ma che non ha mai nascosto l'apirazione di espandersi sui mercati internazionali, sarebbe un’alternativa concreta al precedente piano studiato da Cnh Industrial per Iveco: presentato poco più di un anno fa, prevedeva lo sganciamento del marchio legato ai veicoli commerciali ed agli autobus in previsione di una quotazione autonoma in Borsa.
L’operazione era stata posta in stand by in conseguenza dell’emergenza sanitaria: ovviamente, se l’opzione Faw dovesse acquistare spessore, verrebbe ora messa definitivamente in soffitta.