Italia, Mondo Automotive in ginocchio: proposte AsConAuto per evitare il tracollo di occupazione e gettito (11% PIL)

Italia, Mondo Automotive in ginocchio: proposte AsConAuto per evitare il tracollo di occupazione e gettito (11% PIL)
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Al governo italiano si chiedono misure urgenti per garantire occupazione, entrate fiscali, ma anche la regolare assistenza e gestione dei veicoli. Se non arrivano aiuti il rischio è vedere il settore KO nei prossimi mesi, sia per il nuovo, sia per l’usato e la filiera
3 aprile 2020

Come abbiamo già scritto sulle pagine di automoto.it, le restrizioni su attività e mobilità per l’epidemia Covid19 causano pesanti danni, al comparto automobilistico. Non solo il crollo delle immatricolazioni per i mezzi nuovi, anche l’usato si ferma e la filiera tutta segnerà numeri minimi come mai visto nei decenni scorsi.

La situazione che sembrava inizialmente congiunturale, solo un mese fa, rischia di essere pesante a livello strutturale, se passa altro tempo in questo modo. In quanto alle vendite di auto in Italia nel 2020, una previsione Federauto stima calo del 60% su base annua, ma è solo stima. La verità è che non ci sono certezze, salvo quella che Il settore Automotive tutto, chiede misure urgenti al Governo. Lo scopo è garantire liquidità per fronteggiare le drammatiche difficoltà.

Di questo passo è prevedibile che durante l’anno si rischino sia la chiusura di alcune imprese, sia forti cali di occupazione e quindi decurtazione di rilevanti entrate fiscali. Il settore, che ricordiamo con le sue concessionarie tra i primi ha “chiuso” per limitare l’epidemia, di norma garantisce l’11% del PIL del Paese.

Fabrizio Guidi, presidente di AsConAuto, rileva orgogliosamente come la rete associativa dei Consorzi di Concessionari stia mantenendo il proprio servizio. Per consentire ai service e agli autoriparatori di assistere i mezzi al servizio dell'emergenza sanitaria.

In Italia, con parco circolante di anzianità media 11 anni, l’assistenza post-vendita ha un sicuro rilievo e i ricambi originali sono garanzia per la qualità e la sicurezza del guidatore e dei veicoli. “Soltanto la certezza della filiera garantisce il diritto di non accettare che si anteponga il risparmio alla sicurezza propria e altrui - ribadisce il presidente Guidi - oggi, di fronte alla tragedia che ha colpito il Paese, la strada diviene ancora più impervia. Ma il processo intrapreso, la forza e i successi ottenuti fino ad ora, ci spingono ad avere coraggio e a rafforzare le nostre energie nel proseguire: insieme possiamo farcela. Per questo confidiamo che il Governo sappia ascoltare le richieste che arrivano dalla filiera Automotive. Proposte verificate e concrete che potranno permettere a un settore, che rappresenta una parte così rilevante del PIL, di continuare a lavorare con professionalità e generare profitti grazie alle attività diffuse in modo capillare sull’intero territorio, dove supportano non solo tutte le filiere produttive ma anche le comunità locali”.

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Guidi ricorda poi che sono stati questi stessi concessionari, oltre 20 anni fa, a promuovere il Progetto Logistico di Asconauto che ha eliminato dalla circolazione giornaliera in tutto il Paese, oltre 22.000 mezzi che gli autoriparatori utilizzavano per approvvigionarsi dei ricambi, sostituendoli con un parco di oltre 400 mezzi, nuovi, sicuri, con una vita media di 2/3 anni e sempre meno inquinanti.

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