Italia 2015: come cambia il mercato auto

Italia 2015: come cambia il mercato auto
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Analisi dei dati di vendita: l’aumento di fine anno quali dinamiche nasconde tra i segmenti e quali ripartizioni di quote per i costruttori? E cosa accade oltre i nostri confini?
13 gennaio 2016

Come abbiamo già avuto modo di riportare, nel 2015 le immatricolazioni di autovetture in Italia si sono attestate a 1,57 milioni di unità, che in volumi significa 214.000 vendite in più, mentre in percentuale si sfiora il +16%. Se in termini assoluti siamo lontani di oltre il 30% dal venduto medio della decade 2000-2010 (pari a 2,27 milioni di vetture), nondimeno il valore di oggi è superiore di un confortante 8% sul volume medio degli anni di crisi recente (1,45 milioni di unità); e le previsioni per il 2016 e il 2017 sono improntante ancora ad una crescita con tasso medio del 7,3%, ed attese di vendita rispettivamente di 1,7 e 1,8 milioni di auto. 

Tra i fenomeni più interessanti dell’annata 2015, il boom delle vendite del noleggio: esplosa addirittura nel 1° quadrimestre con il +32% rispetto a gennaio-aprile 2014, negli otto mesi seguenti la crescita media si è attestata a +8%, per una media finale del +18%. Le vendite ai privati, dal canto loro, registrano una crescita a doppia cifra a partire da marzo: l’aumento tendenziale del 12% a gennaio-aprile e del 22% a maggio-dicembre ha determinato una crescita media annua del 18%, curiosamente analoga a quella del comparto noleggio. 

In aumento anche le radiazioni, per effetto degli sconti applicati dalle Case in cambio della rottamazione: secondo i dati provvisori di ACI, nel 2015 sono state radiate oltre 1,34 milioni di auto, superando i volumi di un anno fa del 5%. Le minivolture (vendite temporanee al concessionario), oltre 2 milioni, sono aumentate nel 2015 del 14%, con incremento di 246mila auto rispetto al 2014. 

La consistenza del parco veicolare nell’arco degli ultimi dieci anni è aumentata per le autovetture del 7%: in crescita anche l’età mediana, salita dai 7,5 anni del 2003 a quasi 10 del 2014. Va ricordato come dal 2009 non siano state più adottate politiche d’incentivo pubblico, che negli anni precedenti avevano sostenuto il settore, anticipando la domanda di sostituzione.

Il mercato italiano ha ripreso a crescere dopo anni difficili
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La classifica per marchi

In Italia, com’è noto, la parte del leone in termini di vendite è appannaggio del costruttore nazionale, regola puntualmente confermata nel 2015: con 447.000 unità (parti al +18% di progressivo annuo), il Gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles) rappresenta il 28,4% del totale del mercato. In classifica, seguono FCA il Gruppo VW con il 13,3% di quota (+9,9% l’incremento dei volumi), Gruppo PSA con il 9,1% (+14,8%), il Gruppo Renault con l’8,8% (+16%), Ford con il 6,9% (+19,3%) e GM con il 5,7% (+7,9%). I costruttori giapponesi in totale arrivano al 10,5% del mercato (+15,1%), mentre i coreani si attestano per il 5,6% (+16,6% sul 2014). 

Non stupisce che le prime quattro posizioni della top ten siano di quattro vetture FCA: Panda, in assoluto l’auto più venduta, seguita da Punto, Ypsilon e 500L. In testa alla classifica della top ten diesel si piazza Fiat 500L, seguita dalla 500X. Nel cumulato, boom di vendite per Jeep (+164%), ma fanno molto bene anche Lamborghini (+21,3%), Maserati (+10,2%) e Ferrari (+9,7%). 

Auto a benzina, diesel ed elettriche

Nel 2015, sono molto aumentate le immatricolazioni di auto a benzina, (+24,6%), e a gasolio (+16,7%); le quota delle prime raggiunge il 31% del mercato, mentre le diesel superano il 55%. Dato in controtendenza per i modelli ad alimentazione alternativa, calati nel 2015 del 3,6% (in volumi significa 7.900 auto in meno rispetto al 2014), acquistati in circa 211mila unità. Nel dettaglio, le vendite di vetture a doppia alimentazione bz+gpl registrano un calo del 2,7%, quelle a bz+metano del 13%; quindi, le vetture a trazione alternativa restano al di sotto della soglia del 21,5% toccata nel 2009 grazie alle misure di incentivazione.

Le vetture elettriche sfiorano le 1.500 unità, con incremento del 31%, e le ibride (in totale oltre 26.000) crescono del 21% rispetto al 2014. Si conferma quindi la scarsa propensione degli italiani all’acquisto di veicoli elettrici rispetto a quanto accade in altri Paesi europei, condizione cui contribuisce non solo la scarsa diffusione della rete di rifornimento, ma anche la minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri paesi europei (Italia 68,7%, UK 89,3%, Paesi Bassi 89,3%). 

Non stupisce che le prime quattro posizioni della top ten siano di quattro vetture FCA: Panda, in assoluto l’auto più venduta, seguita da Punto, Ypsilon e 500L

Mercato per segmenti 

Le vendite complessive dei segmenti A e B passano da una quota di mercato del 52% nel 2008 (anno precedente all’introduzione degli incentivi del 2009, che porteranno la quota al 58%) al 47% del 2014, che scende al 46% nel 2015. Nel 2015 si sono impennate le vendite di SUV (piccoli, compatti, medi, grandi), con circa 385.000 nuove immatricolazioni e crescita del 38%; la loro quota di mercato tocca il 24,5%, grazie soprattutto al contributo dei SUV piccoli (+85%). 

Le vendite delle vetture “alto di gamma” (Superiori, Lusso, Sportive, SUV Grandi, Monovolumi Grandi) registrano un calo dello 0,9% che segue quelli registrati nel 2014 e 2013: l’introduzione del superbollo continua a penalizzare i modelli con potenza superiore a 185 KW, soggetti alla sovrattassa. 

Cosa accade negli altri Paesi?

In Germania le nuove immatricolazioni sono state 3.206.042 (+5,6%), migliori risultato degli ultimi sei anni, che hanno contribuito a spingere la produzione domestica, arrivata nel 2015 a 5.739.900 unità. La quota delle auto “made in Germany” è stata del 64%, che sale al 72% includendo le auto tedesche prodotte in altri Paesi; tra le marche importate, Jeep ha conseguito l’incremento maggiore, con il +44,3%. Le auto diesel pesano per il 48% del mercato, quelle alimentate a benzina per il 50,3%, con il restante 1,7% per le auto ad alimentazione alternativa per l’1,7%. Le auto ibride immatricolate sono state 33.630 (di cui 11.101 Plug-in), le elettriche 12.363, quelle a gas hanno una quota sul totale mercato appena dello 0,3%. Il mercato delle auto usate registra un aumento del 3,7% nell’anno, con 7.330.432 passaggi di proprietà. 

In Francia ci sono state 1.917.230 (+6,8%) nuove immatricolazioni: i marchi nazionali conquistano il 54,2% del mercato (+4,6%) e le marche estere registrano un incremento del 9,4%, che nel caso del Gruppo FCA aumentano del 14%. Nel 2015 le auto diesel pesano per il 57,2% del mercato, perdendo rispetto all’anno precedente 6,7 punti di quota, (nel 2012 toccavano il 73% del mercato), quelle a benzina sono al 38,6% e le auto ad alimentazione alternativa il 4,2%, così ripartite: 61.619 ibride (quota del 3,2%) 17.266 elettriche (0,9%), mentre le auto a gas e bioetanolo, sono appena 1.831. Il mercato delle auto usate cresce del 2,1% nel cumulato, con 5.562.093 unità. 

Le vendite sono aumentate in tutti i principali Paesi europei
Le vendite sono aumentate in tutti i principali Paesi europei

Dopo sei anni, il mercato in Spagna ha superato la soglia simbolica del milione di nuove registrazioni: le nuove vetture sono state esattamente 1.034.232, con crescita del 20,9%. Questo volume ha consentito di abbassare l’anzianità delle auto circolanti, che scende da 11,6 a 10 anni. Grazie all’impulso del Plan Pive e al migliorato clima economico, il mercato delle auto intestate ai privati cresce del 18,8% con 574.575 nuove immatricolazioni, e quota del 55,6%. Il comparto delle auto intestate a società cresce del 30,9% con 283.096 vendite e quota del 27,4%. Il noleggio registra un incremento del 13,7% (quota del 17%). In base all’alimentazione, nel 2015 le vetture diesel rappresentano il 63% del mercato, quelle a benzina il 35% e le ibride+elettriche sono al 2% (19.169 ibride, 54% sul 2014; 1.469 auto elettriche, +36%). Ottimi risultati per Fiat (+28,6%), Jeep (+206%), Ferrari (+21,7%) e Maserati (+22%).

Anno record anche nel Regno Unito, con 2.633.503 nuove auto (+6,3%): si tratta del quarto miglior risultato di sempre. Secondo l’alimentazione, il mercato conta il 48,5% di auto diesel (+3%), il 48,8% di modelli a benzina (+8,4%) e il 2,8% ad alimentazione alternativa (+40,3%). Le vendite ai privati, in aumento del 2,5%, si attestano al 45,9% del mercato. Sono le vendite di auto alle società che, nel 2015, hanno guidato la domanda in UK, sostenuta da misure fiscali incentivanti: il comparto ha registrato una crescita dell’11,8%, che porta questo segmento a pesare per il 50% del mercato, superando l’1,3 milioni di nuove registrazioni. Bene Fiat, Jeep e Maserati che registrano nel 2015 aumenti delle vendite del 29%, 206% e del 22%

Il mercato statunitense festeggia un risultato storico: con 17.386.331 light vehicles venduti (+5,8%), i volumi del 2015 hanno superato quelli dell’anno record 2000, quando il contatore si fermò a 17.349.755. Nel dettaglio, le vetture registrano un calo del 2,1%, compensato dall’aumento dei light trucks del 12,7%; i light vehicles ad alimentazione alternativa perdono il 14% del mercato, scendendo a 493.000 nuove registrazioni. 

Nel USA, Fiat-Chrysler ha immatricolato 2.228.095 light vehicles, con incremento del 7,3% e quota del 12,8%. GM registra un incremento del 5% (17,7% la quota) e Ford del 5,4% (14,7%). Da segnalare come lo scandalo dell'aggiramento delle norme anti-smog ha pesantemente penalizzato il marchio VW, le cui vendite per il comparto light vehicles calano del 9% nel mese di dicembre, dopo il tonfo di novembre del 25%.

Negli Usa FCA è cresciuta moltissimo
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