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Sono davvero tante le migliorie possibili per la sicurezza stradale e per i costi sociali derivanti dai trasporti, intervenendo sulle regole in modo giusto, a livello comunitario. L’Italia non è certo un Paese esente dalla questione, a cui non servirebbe aggiornare il proprio Codice della Strada. Ci sono però delle inerzie non da poco e la questione, come sempre, diventa politica prima che impattante su salute e tasche di tutti. Fra le molte novità e correzioni proposte, non ancora tramutate in legge, quella di limitare automaticamente la velocità delle auto. Ci sono anche altri aspetti che potranno più realisticamente cambiare in breve, parallelamente alle crescenti ZTL: la cosiddetta EDR (scatola nera) obbligatoria, insieme ai dispositivi per allerta conducenti e tutela pedoni o ciclisti, che ora restano solamente dotazioni premium, od optional. Alcune ipotesi sono ben praticabili, altre meno facili e pronte a creare malcontento.
La stanza dei bottoni UE che influenza i governi nazionali agisce basandosi su dati certi, come quelli di alcune grandi statistiche su scala internazionale. Ecco allora che tra le prossime in arrivo, che toccano il mondo dell’auto, se ne vede una molto negativa per tutto il trasporto su gomma in genere. Almeno secondo indiscrezioni, l’intenzione politica di molti alla luce di nuove cifre “pesanti” per un settore che ha smesso da oltre un decennio di crescere (e quindi in qualche modo “coprire” i propri costi sociali, ndr) è quella di far pagare i costi dell’inquinamento e dei servizi accessori onerosi per i trasporti ai diretti responsabili, o meglio anche agli utenti. Innegabile anche prima di conoscere tutte le nuove statistiche, che occorra innovare le norme europee di fronte al contesto che cambia. Si potranno migliorare i costi sociali di infrastrutture, sicurezza e sanità, ma anche la pura congestione da traffico. Il come farlo, non è cosa semplice.
Se per "toccare" e accordare i piani alti di chi è coinvolto (istituzioni, enti e Case) parlando di trasporto merci, occorrono tempo e negoziazione, qualche piccola nuova regola per le auto dei privati è meno difficile da mettere in campo. Varie le proposte dell’Internal Market and Consumer Protection europeo, da imporre come ausilio obbligatorio sulle nuove auto: AEB (frenata automatica di emergenza) mantenimento corsia e, soprattutto, ISA (Intelligent Speed Assistance). Rispetto all’ACC che mantiene la velocità impostata dal conducente come riferimento, l’ISA manterrebbe quelle imposte da cartelli e mappe sull’itinerario. Una soluzione possibile con le tecnologie di oggi e ben vista da molte associazioni.
Un altro filone caldeggiato da chi fa i conti in tasca alla società nell’insieme e punta a “ottimizzare” i flussi economici dei trasporti, è poi quello di ZTL e parcheggi. Ci prepariamo a duri scontri associativi e anche politici in Italia: tra quelli che si ispirano a certe mobilità europee condivise al massimo, a target totalmente green, dove l’auto privata magari termica sarà un lusso che paga persino ogni parcheggio che trovi a margine di strada; e chi invece difende lo storico diritto di circolazione motorizzata, in autonomia e senza vessazioni.