Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
L'uso del cellulare può essere fonte di gravi distrazioni non solo per chi si trova alla guida, ma anche per i pedoni. È il caso di una donna investita mentre stava parlando al telefonino: il Tribunale di Trieste l'ha ritenuta responsabile all'80% dell'incidente. Questo, spiegano i giudici, perché ha cercato di attraversare la strada «parlando al cellulare e senza preventivamente guardare se stessero sopraggiungendo altri veicoli».
Il guidatore della vettura, quindi, è stato considerato solo parzialmente responsabile dell'incidente, occorso nel 2010. La sentenza sovverte il principio per cui in caso di investimento il pedone ha sempre ragione, e l'articolo 2054 del Codice della Strada, che stabilisce che, in caso di incidente, «il conducente di veicolo è obbligato a risarcire il danno prodotto».
La Cassazione si era già pronunciata in merito nel 2017, con una sentenza che stabiliva che «in caso di investimento di pedone» la responsabiltà dell'autista viene meno qualora non ci sia «alcuna possibilità di prevenire l’evento, situazione ricorrente allorché il pedone abbia tenuto una condotta imprevedibile ed anormale».
Questo è quanto successo nell'incidente del 2010: la donna «aveva attraversato la strada parlando al cellulare e senza preventivamente guardare se stessero sopraggiungendo altri veicoli». Per questo, spiega il giudice, «risulta incontrovertibile la connotazione colposa della condotta della pedone», che avrebbe agito «in disprezzo delle regole sulla circolazione stradale e di normale prudenza».
Che l'uso del cellulare rappresenti un potenziale pericolo anche per chi procede a piedi lo dimostrano due provvedimenti presi recentemente. A Sassari in un anno sono state comminate 152 multe per uso improprio dello smartphone a pedoni distratti. A Bolzano, invece, sono stati ideati dei paracolpi fucsia da applicare ai pali per sensibilizzare ad un uso consapevole del telefonino mentre si cammina per strada.