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Torslanda, Göteborg (Svezia) – Volvo si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. La Casa svedese infatti sta per lanciare la XC90 di nuova generazione, il primo modello che taglia definitivamente i ponti con l'era Ford, terminata ufficialmente nel 2010.
Con il più grande investimento dell'intera storia industriale svedese, Volvo ha sviluppato in house non solo un pianale modulare di ultima generazione (SPA – Scalable Product Architecture), ma anche un'intera famiglia di nuovi motori quattro cilindri chimati Drive-E, peraltro già pronti per essere integrati in sistemi ibridi plug-in. Naturalmente il rilancio in grande stile di un marchio viene reso possibile non solo attraverso tecnologie inedite, ma anche grazie a nuovi modelli. Diventa quindi cruciale l'elaborazione di un nuovo linguaggio stilistico ed è qui che entra in scena Thomas Ingenlath, recentemente nominato Senior Vice President Design di Volvo Car Group, che si è occupato di dare un volto e un carattere alle Volvo di domani.
Il suo lavoro per ora si è espresso nella Concept Coupé svelata a Francoforte e nella XC Coupé Concept vista a Detroit e già premiata come “Best Concept Car” del Naias 2014. Si tratta di due prototipi che, insieme ad una terza show car che sarà svelata al prossimo Salone di Ginevra (6 – 16 marzo), hanno il compito di dettare le linee guida dello stile che caratterizzerà non solo l'imminente XC90, ma anche la futura S90, l'ammiraglia di lusso che sostituirà l'attuale S80, e le future generazioni di Serie 60 e Serie 40.
Chi è Thomas Ingenlath
Nato a Krefeld, in Germania, Ingenlath ha un passato importante nel Gruppo Volkswagen, dove ha lavorato prima ad una serie di concept della Casa di Wolfsburg per approdare poi in Skoda dove ha firmato la prima generazione di Superb, ma anche Fabia e Roomster fino a diventare il responsabile del Volkswagen Deisgn Center di Potsdam, nei presi di Berlino.
All'inizio di luglio 2012 Thomas Ingenlath è diventato il Vice Presidente del Design per Volvo, con il compito di sviluppare lo stile di Peter Horbury, per assumere poi successivamente la responsabilità totale del design per la Casa svedese.
L'intervista
In occasione della nostra visita al Design Center nello storico stabilimento Volvo di Torslanda abbiamo incontrato di persona Thomas Ingenlath, a cui abbiamo chiesto di parlarci della nuova XC90, ma anche del futuro dello stile Volvo e dell'importanza delle “svedesità” per il design scandinavo.
Ci parli della Volvo XC Coupé?
«Davanti ad un giornalista è sempre difficile spiegare con le parole cosa si nasconde dietro al design di un prototipo. Quest'auto vuole rappresentare la massima espressione di cosa vuole essere Volvo, con uno stile pienamente scandinavo. Abbiamo lavorato molto sull'accostamento dei colori e di materiali diversi, superfici lucide si affiancano a quelle opache, materiali robusti ad altri più morbidi. In questo modo abbiamo voluto rappresentare come si evolverà nel futuro il nostro concetto di “Cross Country”, un concetto che abbiamo inventato noi di Volvo, ma che ha bisogno di essere sempre reinventato e aggiornato. I giochi di contrasti tra colori e materiali sono il motivo che ci ha permesso di essere premiati a Detroit con il titolo di “Best Concept Car”».
“La XC Coupé Concept vuole rappresentare la massima espressione di cosa vuole essere Volvo, con uno stile pienamente scandinavo”
Alcuni costruttori nell’ultimo periodo hanno realizzato concept car che poi si sono rivelate praticamente identiche ai modelli di serie. Pensiamo a quanto fatto da Land Rover con l’Evoque, o da Citroen con la recentissima C4 Cactus, due vetture rimaste sostanzialmente invariate rispetto ai precedenti prototipi. Quanto la nuova Volvo XC90 sarà simile alla XC Coupé concept?
«La Citroen Cactus concept era chiaramente una show car molto simile a quella che sarebbe stata poi la versione di serie. Il prototipo infatti è stato presentato a Francoforte, sostanzialmente in occasione dell’ultimo grande Salone dell’Auto europeo prima della presentazione del modello di serie. Certo nel prototipo c’erano alcune esagerazioni che poi non abbiamo visto sulla versione definitiva, ma possiamo certamente dire che il concept prefigurava già il modello destinato al mercato. Un altro esempio è rappresentato senza dubbio da Land Rover che ha presentato il concept dell’Evoque, davvero aggressivo, e che poi ha dimostrato di poterlo mettere in produzione quasi così com’era, ottenendo uno straordinario successo. Questi due esempi però non rispecchiano quanto noi faremo con la nuova XC90. L’XC Coupé concept ovviamente ha tanti elementi che poi ritroveremo sulla XC90 di serie, ma mi sbaglierei se affermassi che la XC Coupé è di fatto la nuova XC90. Del resto noi con questi prototipi non vogliamo ispirare una sola auto, ma un’intera nuova famiglia di modelli. Questi prototipi ispireranno oltre alla nuova XC90, anche la futura ammiraglia S90 e la prossima generazione di Serie 60 e Serie 40. Abbiamo creato un vocabolario con cui sviluppare lo stile per il nostro futuro».
Con questi nuovi progetti siete tornati a parlare con forza delle vostre origini svedesi, un aspetto che a mio parere avevate troppo trascurato durante l' "era Ford". Quali sono gli elementi di design della XC Coupé che parlano il linguaggio della cultura svedese?
«Direi nell'approccio tranquillo, calmo e silenzioso, nell’esprimere la bellezza del design. Un design che non urla, non strilla e non grida. Sarei tentato di dire che non abbiamo utilizzato uno stile volgare. Le nostre nuove auto senza dubbio sapranno esprimere stile, bellezza ed eleganza. L’accostamento di diversi materiali e di diversi colori è stato realizzato in una maniera davvero “svedese” di esprimere contrasto. Nel complesso trasmettiamo una sorta di chiarore, come abbiamo già visto con la Concept Coupé. Abbiamo lavorato tanto per non "sovraccaricare" quest’auto, per non riempirla troppo, riducendo al minimo le linee di forza. È un approccio molto diverso da chi vuole fare auto che mettono in mostra superfici il più taglianti possibile. Il nostro design, così elegante, si ispira allo stile dei costruttori italiani degli anni ’60 e ’70, che realizzavano forme così sensuali da risultare davvero splendide. Vogliamo esprimere uno stile capace di trasmettere la bellezza di una carrozzeria e lo facciamo con lo stile svedese perché è uno stile attento ad esprimere la purezza del design».
E' un approccio completamente differente da quanto fatto dalla Lexus con il concept LF-NC, giusto?
«Assolutamente sì, è proprio questo che intendevo. Non voglio dire che il loro prototipo sia peggiore del nostro, come non sto dicendo che noi abbiamo preso la strada giusta e loro quella sbagliata. Dico solo che sono due approcci semplicemente opposti».
Quanta libertà d'azione è stata lasciata al team di design che ha sviluppato i nuovi prototipi?
«Io ed il mio team abbiamo avuto molta libertà per elaborare il nuovo design, ma ovviamente abbiamo anche ricevuto delle indicazioni su quello che desideravano realizzare i vertici Volvo. Alla fine però ero io che dovevo interpretare i loro desideri e proporre delle soluzioni concrete a fine giornata».
“Il nostro design, così elegante, si ispira allo stile dei costruttori italiani degli anni ’60 e ’70, che realizzavano forme così sensuali da risultare davvero splendide”
Quali suggerimenti ti sentiresti di dare ad un giovane car designer?
«Un giovane car designer, a mio parere, deve trovare lo spazio d’azione in cui crede, uno spazio dove vede con chiarezza qual è la direzione giusta da intraprendere nel mondo del car design. Una volta trovata questa dimensione deve farsi spazio all’interno di essa, in ogni modo. Consiglio di guardare attentamente quello che noi designer facciamo ogni giorno. Se ci si sente intimamente parte di questo mondo significa che è il luogo giusto dove rimanere. Se dentro di voi pensate che è davvero entusiasmante quello che viene fatto ogni giorno nel nostro mondo, allora dovete fare di tutto per entrarci».
La grande attenzione che Volvo riserva al tema della sicurezza non rischia di mettere in secondo piano altri aspetti a cui sono molto attenti i clienti, come la sportività e il piacere di guida?
«Un'auto come la XC Coupé è pensata senza dubbio per proteggere i passeggeri, per metterli al sicuro, ma anche per trasformare il loro viaggio in un'esperienza entusiasmante. È vero, Volvo produce e vuole produrre auto sicure, ma con i suoi modelli vuole anche trasmettere anche grandi emozioni».
Per annunciare lo stile della nuova era Volvo avete sviluppato tre prototipi. Finora ne abbiamo visti soltanto due, come sarà il terzo che portate a Ginevra?
«E' vero, XC Coupé Concept è il secondo prototipo di una trilogia. Prima abbiamo presentato la Coupé a Francoforte, poi la XC a Detroit e presto una nuova show car al prossimo Salone di Ginevra. Concept XC trasmette con il suo design un certo tipo di life-style.La terza concept della nostra trilogia invece sarà quella che più esprime il lato creativo del design scandinavo. Ma con questa terza show car vogliamo anche anticipare ciò che sarà effettivamente la nuova XC90 che arriverà entro fine anno».