Infrazioni segnalate su Twitter: pioggia di multe “social” a Roma

Infrazioni segnalate su Twitter: pioggia di multe “social” a Roma
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Infrazioni segnalate ai vigili su Twitter. A Roma la rivoluzione "social" delle multe è diventata realtà e i risultati si vedono: in due mesi il social network ha fatto scattare 588 verbali
19 febbraio 2014

Era la fine di dicembre quando il Comandante della polizia municipale di Roma Raffaele Clemente annunciava sul proprio profilo Twitter l'arrivo delle "multe social", invitando i cittadini a segnalare con un “cinguettio” le infrazioni avvistate per le strade della Capitale.

Basta un Tweet e scatta la multa

Auto in doppia fila, parcheggi in divieto di sosta, mezzi piazzati sulle strisce? Molti Romani ormai lo sanno, basta un tweet sulla pagina del Comandante e in diversi casi poco dopo, grazie alla segnalazione, scatta la multa dei vigili nei paraggi.

 

I più zelanti allegano al “cinguettio” (per mettersi in contatto bisona twittare a @raffaeleclement, ndr) anche la foto del veicolo protagonista dell'infrazione, mentre altri utilizzano il profilo Twitter del Comandante Clemente anche solo per commentare l'attività quotidiana dei vigili urbani, incoraggiandoli dov'è possibile o esortandoli a fare di più.

In due mesi 588 sanzioni social

Il sistema, pensato per creare un contatto diretto tra cittadino e polizia, sembra riscuotere però un successo al di là delle aspettative, almeno stando a quanto riferito dal quotidiano La Repubblica. Dallo scorso dicembre, grazie al profilo social del Comandante Clemente, sono state emesse 588 sanzioni contro romani indisciplinati, che altrimenti, con ogni probabilità, non sarebbero mai arrivate.

polizia multe vigili (3)
Grazie alle segnalazioni su Twitter i vigili di Roma sono risuciti a far scattare 588 verbali in due mesi

 

Del resto i followers di Raffaele Clemente su Twitter hanno oggi toccato quota 4.683, ma questo numero è destinato a crescere considerato l'effetto passaparola e il successo del sistema. Le segnalazioni infatti iniziano ad arrivare ora non solo dal centro città e dalle strade a grande scorrimento nel cuore della Capitale, ma anche dalla periferia.

Perché non fare un'App dedicata?

Negli ultimi due mesi sul profilo del Comandante sono arrivati circa 3.600 tweet che segnalavano infrazioni del Codice della Strada di diversa natura. Tra queste 964 sono state verificate realmente dai vigili,che hanno poi fatto scattare le 588 sanzioni.

 

Sull'onda del successo il comando dei vigili di Roma, in collaborazione con il comune, sta pensando seriamente a realizzare un'applicazione smartphone dedicata, con cui i cittadini dell'Urbe possano segnalare direttamente alla centrale operativa le infrazioni avvistate per la città.

Non permetteremo mai che un cittadino si sostituisca a un nostro agente, ma queste segnalazioni ci aiutano ad avere un occhio in più sulle strade della città

Gli scettici

Nonostante i facili entusiasmi suscitati da questo innovativo sistema, sono stati in molti a far emergere più di qualche perplessità. Secondo alcuni sindacati infatti il sistema della “multa social” attraverso Twitter maschererebbe la volontà di non aumentare l'organico del corpo di polizia municipale di Roma, mentre altri avanzano dubbi su una presunta irregolarità del meccanismo di segnalazione.

Raffaele Clemente polizia twitter
L'idea della multa social è del comandante dei vigili urbani di Roma Raffaele Clemente

 

Il Presidente del Codacons Carlo Rienzi infatti ha definito il sistema delle multe su Twitter «fumo negli occhi, una misura utile ma non sufficiente». «Se i vigili urbani volessero – continua Rienzi - potrebbero elevare migliaia di multe ogni giorno, senza bisogno di segnalazioni ricevute dai cittadini: basta andare in strada». 

 

Ma è lo stesso Comandante Clemente a precisare che la “multa social” rappresenta solo «uno strumento in più nelle mani della polizia municipale per rendere la città più sicura. Non permetteremo mai che un cittadino si sostituisca a un nostro agente, ma queste segnalazioni ci aiutano ad avere un occhio in più sulle strade della città».

All'estero è normale fare segnalazioni alla polizia

Del resto non possiamo fare a meno di ricordare che in molti Paesi europei – a differenza dell'Italia dove troppo spesso le forze di polizia sono viste come una minaccia - è da anni che i cittadini sono abituati a segnalare alle autorità, anche attraverso una semplice telefonata, eventuali comportamenti irregolari o pericolosi avvistati lungo la strada. 

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