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Con la fine del taglio delle accise dal primo gennaio e i carburanti con i prezzi in rialzo, a causa dei maggiori costi, l’inflazione potrebbe alzarsi di un punto percentuale anche su altri beni e servizi che quotidianamente acquistiamo.
Secondo l’Istat, il 4.5% dei consumi degli italiani è destinato a riempire i serbatoi delle loro auto e secondo gli ultimi dati elaborati, potremmo aspettarci un punto percentuale in più all’inflazione.
Le previsioni sono altamente probabili e il portafoglio degli italiani potrebbe alleggerire ulteriormente. La causa? Ad esempio, i prodotti che acquistiamo al supermercato, per la maggior parte dei casi arrivano tramite il trasporto con i camion e a causa dei maggiori costi del carburante, molto probabilmente il costo dei trasporti aumenterà. Inoltre, qualche mese fa, l’Istat stimava che, grazie al taglio delle accise sui carburanti e quelle dell’Iva sul gas (che ancora oggi esiste), ci sarebbe stato l’1.5% in meno sull’inflazione.
Le prospettive sul caro vita sicuramente non sono ottimali per noi Italiani e nonostante l’inflazione abbia raggiunto una media dell’8.1% nell’intero 2022 (mai così alta dal 1985), è molto probabile che, per i prossimi mesi, ci siano dei nuovi rincari sui prodotti che acquistiamo quotidianamente.
Tuttavia, c’è da considerare che da marzo a dicembre 2022, per abbassare le accise, lo Stato ha speso nove miliardi di euro e questo tipo di misure (uguali per tutti) finiscono per dare i maggiori benefici a chi è più ricco.